• Aprile 25, 2024

Decine di casi di tumori ai testicoli tra gli atleti negli ultimi mesi. L’allarme del medico dell’Istituto Oncologico Universitario

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Il dott. William Makis, medico del Cross Cancer Institute, Istituto Oncologico Universitario e centro di eccellenza di Edmonton (Canada), nelle scorse ore ha segnalato numerosi casi di tumori ai testicoli tra gli atleti.

Oltre ai quattro calciatori tedeschi Sebastian Haller, Marco Richter, Timo Baumgartl e Jean-Paul Boethius (leggi il nostro articolo Germania sotto shock! Quattro famosi giovani calciatori della Bundesliga colpiti da improvviso tumore ai testicoli in poche settimane), lunedì scorso è morto l’atleta 21enne Daniel Donnan. Donnan era un giovane giocatore di cricket dell’Irlanda del Nord ed è stato portato d’urgenza all’Ulster Hospital dopo la diagnosi di tumore ai testicoli, ma la diagnosi ha evidenziato metastasi ai polmoni e al cervello ed è morto per emorragia. Si era sentito male il giovedì precedente in palestra.

Al due volte campione olimpico di super gigante e discesa libera Aksel Lund Svindal è stato diagnosticato a settembre un tumore ai testicoli ed è stato operato d’urgenza.

All’allenatore dei portieri della squadra di calcio inglese MK Dons, Lewis Price, 38 anni, è stato diagnosticato un improvviso tumore ai testicoli nei mesi scorsi.

All’attaccante della squadra di football australiano di Sidney GSW Giants, Bobby Hill, 22 anni, è stato diagnosticato un tumore ai testicoli lo scorso maggio.

A fine 2021 anche al portiere 22enne Daniel Barden, della squadra inglese di Premier League Norwich City, è stato diagnosticato un tumore ai testicoli.

Secondo un articolo, sarebbero addirittura quattordici i calciatori tedeschi colpiti da tumore ai testicoli nell’ultimo anno. Si legge, infatti, sul Simon Mercieca’s Free Press: “Dall’inizio dell’anno, il cancro ai testicoli è stato rilevato in 14 calciatori professionisti in Germania, di cui 5 giocano nei club della Bundesliga (Major League). A luglio, ai professionisti della Bundesliga Sebastien Haller (Borussia Dortmund) e Marco Richter (Hertha BSC) è stato diagnosticato un cancro ai testicoli. Mentre Haller deve sottoporsi a chemioterapia e starà fuori per mesi, Richter è tornato a Berlino contro il Borussia Mönchengladbach appena cinque settimane dopo l’operazione”.

Nei giorni scorsi altre denunce sui social. Scrive un utente su twitter: “mio figlio di 28 anni è morto di tumore ai testicoli, in fase avanzata in meno di due mesi dalla seconda d.ose”

Il sistema di segnalazione VAERS riporta, tra gli altri, il caso di un militare 32enne con dolore testicolare pochi giorni dopo la seconda d.ose e diagnosi di tumore ai testicoli 20 giorni dopo.

Scrive il dott. William Makis: “Come oncologo, chiedo come e perché succeda tutto questo. Sì, è vero, la proteina spike del v.accino si localizza nei testicoli, secondo lo studio giapponese di biodistribuzione del v.accino P.fizer condotto sui ratti. Ma a 48 ore, le ovaie ricevono 40 volte più LNP-m.RNA (nanoparticelle lipidiche) rispetto ai testicoli.
Forse il punto più importante è che l’m.RNA continua ad accumularsi nei testicoli con il tempo. Quanto tempo e fino a che punto? Non lo sappiamo perché Pfizer non ha guardato oltre le 48 ore.

Più attività fisica significa più flusso sanguigno, con più m.RNA al cuore e ai testicoli. Sinceramente, non abbiamo idea di cosa faccia l’m.RNA del v.accino dopo che si sia depositato nei testicoli, perché P.fizer e M.oderna non hanno condotto studi di cancerogenicità per verificarne la sicurezza.
Per coincidenza, B.ioNTech, partner tedesco per il v.accino di P.fizer, ha ricevuto l’approvazione europea per un nuovo trattamento del cancro ai testicoli il 23 giugno 2022, proprio mentre i casi di cancro ai testicoli sono esplosi nel calcio in Germania.

È interessante notare che il loro nuovo trattamento si rivolge a pazienti con carcinoma testicolare avanzato recidivante o refrattario. In altre parole, tumori testicolari particolarmente aggressivi (turbo?) che non rispondono al trattamento convenzionale. Di nuovo, è quasi come se lo sapessero.

Ovunque si accumuli la proteina spike del v.accino , vediamo un “picco” nei tumori: midollo osseo (leucemie), linfonodi (linfomi), fegato, reni, pancreas, ovaie, testicoli, seno, colon, cervello, midollo spinale, tiroide ghiandola e altro ancora.

Esiste indubbiamente un effetto locale diretto della proteina s.pike del v.accino sui tessuti in cui si accumula, questo non è solo un effetto sistemico dell’m.RNA che circola e che colpisce il sistema immunitario generale.

Gli oncologi non possono continuare a chiudere un occhio di fronte a questi tumori rapidamente progressivi, o “tumori turbo” come sono diventati noti. Prima o poi, i medici dovranno affrontare la realtà: potrebbero aver raccomandato ai loro pazienti qualcosa di pericoloso che è stato catastroficamente dannoso per i loro corpi”.

FONTE

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