• Aprile 24, 2024

Finalmente qualcuno si sveglia! In Germania la commissione sui vaccini “Stiko”, pretende i dati sui prodotti Pfizer e Moderna

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Berlino (dts) – Jörg Meerpohl, Direttore del network di ricerca Cochrane Germany e membro della Standing Vaccination Commission (Stiko), chiede la pubblicazione dei dati primari degli studi sui vaccini Covid di Pfizer/Biontech e Moderna. Si tratterebbe di un “accesso senza censure a tutti i dati rilevanti da tutti gli studi clinici“, ha detto Meerpohl al “Welt”.

Solo così si garantisce “che l’evidenza che sta alla base delle decisioni non sia distorta e corrisponda allo stato attuale della scienza”. 

Finora le aziende farmaceutiche hanno tenuto sotto chiave i dati corrispondenti, solo le interpretazioni delle aziende sono note per quanto riguarda gli studi di approvazione. 

Interrogata da “Welt” in merito alle richieste di rilascio dei documenti, la società Biontech ha fatto riferimento all’Agenzia europea per i medicinali EMA. Anche l’immunologo della Charité Andreas Radbruch ha criticato il comportamento delle aziende. Ha detto al giornale che la revisione critica dei dati è un elemento fondamentale della scienza:

Tenere i dati sotto chiave o rendere difficile l’accesso solleva il sospetto che i vaccini possano non essere sicuri come affermato.È compito delle autorità richiedere i dati primari e quello dei produttori di fornirli”. 

Il virologo Alexander Kekulé ha definito i dati primari degli studi sui vaccini “una specie di bene pubblico“. Il fatto che le case farmaceutiche non rilascino i dati non può essere giustificato.

Con un vaccino esotico che viene utilizzato raramente, potremmo passarci sopra. Ma con un vaccino utilizzato per vaccinazioni di massa come i prodotti a mRNA, bisogna insistere su questo punto“.

L’epidemiologo Klaus Stöhr la vede in modo simile. In vista delle “crescenti indicazioni di un danno potenzialmente maggiore del beneficio del vaccino per le nuove generazioni, sarebbe gravemente negligente non seguire sistematicamente le indicazioni dello studio di Peter Doshi, ha affermato lo scienziato di “Welt”. 

Il professore di farmacia Doshi aveva rilevato valori più alti rispetto, ad esempio, al Paul Ehrlich Institute (PEI) nel suo studio sull’insorgenza degli effetti collaterali della vaccinazione, ma aveva sottolineato la validità limitata del suo studio.

Tutto ciò può essere spiegato dalla mancanza di dati primari.

FONTE

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