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Sinisa Mihajlovic non ce l’ha fatta.
Come riporta Il Corriere dello Sport , l’allenatore serbo è morto a 53 anni dopo una lunga battaglia contro la leucemia che durava dal luglio del 2019. Mihajlovic ha combattuto la malattia con il suo carattere da guerriero fino all’ultimo senza riuscire nell’impresa di salvarsi la vita.
Da oltre tre anni stava lottando con la leucemia: il 13 luglio 2019, in conferenza stampa, annunciò pubblicamente la sua malattia, senza però lasciare l’incarico di allenatore del Bologna. Il tecnico servo aveva affrontato la malattia dalla quale sembrava essere ufficialmente guarito grazie a un trapianto di midollo osseo, il 29 ottobre riceve un trapianto da un donatore americano 22enne e il 22 novembre viene dimesso dall’ospedale.
Ma la marzo 2022 a malattia è tornata. Con un’improvvisa nuova conferenza stampa, Mihajlovic rese pubblico il ritorno della malattia: «La leucemia è coraggiosa ad affrontarmi ancora. Se non le è bastata la prima lezione, gliene darò un’altra». Mihajlovic torna al Sant’Orsola e continua a fare l’allenatore da remoto. “Purtroppo queste malattie sono subdole e bastarde – le parole del serbo in quell’occasione – dalle ultimi analisi sono emersi campanelli allarmanti che fanno pensare che la leucemia possa riemergere”.
Dopo il secondo stop forzato, si era nuovamente seduto sulla panchina del Bologna, fino all’esonero di tre mesi fa. Poi il silenzio di queste settimane, qualche rara apparizione e la terribile notizia della sua prematura morte.