Migliaia di pubblicazioni scientifiche e casi clinici peer-reviewed da consultare
Articolo pubblicato venerdì 11 novembre 2022 dalla testata giornalistica spagnola “La Gaceta”.
Muoiono più persone, spesso improvvisamente, rispetto a prima. Non in un paese, ma in molti in ogni parte del mondo e in modo significativo. E i medici non sanno perché. L’incertezza è assoluta, nessuno lo sa, anche se da quando i dati allarmanti hanno cominciato a essere registrati i media ci hanno bombardato di ipotesi: cambiamento climatico, mancanza di riposo, stress, vino… Ma tutte queste ipotesi riguardano aspetti che esistevano già prima che si verificasse questa strana “epidemia mortale”.
Totale incertezza? Ebbene, sì in termini di cosa potrebbe causare questi decessi, ma non in termini di ciò che non potrebbe in alcun modo spiegarli: la vaccinazione.
In questo i medici sono sicuri, categorici: “non si sa cosa stia succedendo, ma sappiamo che i vaccini contro il COVID-19 non c’entrano nulla”.
Ed è strano. Tanto per cominciare, perché se non c’è una valida spiegazione alternativa, non c’è nemmeno motivo di escluderne una. Inoltre, va sottolineato che l’intera formula del trattamento genico di Pfizer e degli altri è protetta da copyright ed è per moltissimi aspetti sconosciuta. Per il resto, sappiamo tutti che l’approvazione di questo prodotto, basato su una tecnologia mai testata prima, ha aggirato tutte le restrizioni regolarmente imposte ai medicinali per garantirne sicurezza ed efficacia. Infatti, il vaccino mRNA continua ad essere approvato solo con una “autorizzazione di emergenza”, anche se non sappiamo in quale emergenza ci troviamo adesso, a due anni di distanza, che giustifichi di continuare a consigliarlo anche ai bambini, praticamente immuni dalla malattia. I periodi abituali per l’approvazione di un vaccino raramente scendono al di sotto dei sette anni. Questo vaccino è stato sviluppato e distribuito, di fronte a una nuova malattia, nel giro di pochi mesi.
Quando si parla di un fenomeno improvviso e globale, è normale cercare la causa in qualcosa che ha colpito contemporaneamente paesi così diversi e lontani, con circostanze, climi e livelli di sviluppo così diversi. E se qualcuno prospetta qualcosa di diverso dalla prima campagna di vaccinazione universale, costretto da dozzine di restrizioni e sotto la minaccia di perdere il lavoro e di non essere in grado di condurre una vita normale, ci piacerebbe sentirlo.
Ancora di più: non ci sono morti in eccesso nei paesi con bassi tassi di vaccinazione. Haiti, il paese più povero dell’emisfero occidentale, non ha morti in eccesso e praticamente nessuno è stato vaccinato lì. La Svezia, che si è guadagnata la critica dei media durante la pandemia per essersi rifiutata di imporre violazioni della libertà personale che sono state comuni nel resto del mondo, è andata molto meglio del resto in questo senso. Non lo so, forse questa politica differente può aver inciso in qualche modo.
In Inghilterra, ad esempio, gli osservatori sono colpiti dalla forte correlazione tra la campagna di richiamo e l’eccesso di morti non Covid. Si tratta di 1.232 morti in eccesso, il 12,3% in più rispetto alla media quinquennale, registrata in Inghilterra e Galles nella settimana terminata il 28 ottobre, secondo l’Organizzazione nazionale della sanità. Di questi, 804 sono stati attribuiti a una causa sottostante diversa dal COVID-19, portando a 23.287 il numero totale di decessi non COVID-19 in eccesso dall’inizio dell’ondata di aprile. Cosa c’è di nuovo? L’inizio della campagna vaccinale con il booster.
In Spagna, l’eccesso di decessi registrato lo scorso luglio è stato il più alto mai registrato, ad eccezione del periodo marzo-aprile 2020, ancora superiore a qualsiasi inverno. Anche i decessi per covid, con oltre l’80% della popolazione vaccinata, tra maggio e agosto sono stati superiori a quelli del biennio precedente.