Migliaia di pubblicazioni scientifiche e casi clinici peer-reviewed da consultare
Per la prima volta in Italia si approfondirà il contenuto dei vaccini a mRNA. Il Tribunale di Pesaro, infatti, ha ordinato la Consulenza tecnica e si procederà all’analisi.
Tutto nasce dall’iniziativa di un professionista pesarese, ultra 50enne, guarito dall’infezione Covid, che si è successivamente rifiutato di sottoporsi al vaccino, subendo di conseguenza limitazioni nello svolgimento della propria attività professionale.
«Grazie alla consulenza del dottore Raffaele Ansovini, marchigiano, il ricorrente, un libero professionista di Pesaro, ultra 50enne, già guarito da infezione Covid, ingiustamente (così sosteniamo) limitato nelle propria professione e libertà di circolazione, oltre che colpito da sanzione amministrativa per violazione dell’obbligo vaccinale, ha illustrato al Tribunale le proprie perplessità in ordine alla somministrazione di vaccini a mRNA, chiedendo di accertare se corrisponde a buona scienza medica vaccinare i guariti. Volevamo capire se il consenso informato alla cui firma sarebbe obbligato sia compatibile con l’obbligatorietà , se siano presenti eccipienti ad uso non umano o dannosi per la salute o enzimi già ritrovati in analisi recentemente pubblicate in una rivista scientifica statunitense in calce alla relazione del dr. Ansovini, già redatta proprio per questo giudizio. Il Tribunale di Pesaro, accogliendo il ricorso, ha quindi disposto l’accertamento tecnico richiesto sull’analisi del contenuto dei vaccini a mRNA», dice l’avvocatessa Nicoletta Morante, difensore del ricorrente.Â
La tesi dello specialista nel contenzioso civile si fonda sull’analisi delle funzionalità dell’mRNA e degli enzimi rilevati con le analisi. Nella relazione Ansovini spiega: «Nel nucleo vi è il Dna nucleare, nei mitocondri vi è quello mitocondriale. Al suo apparire il Covid-19 si è espresso in tre modi: 5-7% dei pazienti con gravi polmoniti, necessità di terapia intensiva con alta incidenza di prognosi infausta. 35-40% ricoveri ospedalieri bisognosi di continuo monitoraggio diagnostico e terapeutico. 60% asintomatici. Com’è possibile che un virus abbia un comportamento così marcatamente disomogeneo? Il Covid-19 o per evoluzione naturale o per mano umana è capace d’inserire il suo genoma ad RNA anche nel DNA mitocondriale e quando lo fa mostra il peggio di sé. Ciò premesso che fanno i vaccini ad mRNA di Pfizer e Moderna? Integrano anche essi l’RNA virale del covid-19 nel genoma mitocondriale occupando così la sede che, se occupata dal virus, scatena la sua sindrome severa. Così operando i vaccini ad mRNA, prima di tutto non hanno la conformazione funzionale dichiarata, ed, in secondo luogo pur creando una risposta anticorpale, la stessa risulta inefficace».
Continua lo specialista: «Di questo anomalo percorso vaccinale ne pagano, alla lunga, le conseguenze le figure dei linfociti CD+19 che diventano afunzionali nonché percentualmente meno presenti. Bisogna notare che per fare un vaccino con funzioni mimetiche/topiche prettamente cellulari bisognava sapere da subito che SARS-Cov2 si poteva integrare anche nel DNA miticondriale; ma nessuno l’ha mai detto. A questo punto è doveroso vedere veramente di che pasta sono fatti».
L’avvocatessa Morante chiude: «C’è un caso simile anche a Trento promosso da un odontoiatra. Pesaro può essere un apripista a livello italiano».