• Aprile 23, 2024

Ipertensione post-inoculo nel 3,9% dei vaccinati e più miocarditi nei maschi under 40 vaccinati con Moderna, parla il cardiologo Verdecchia

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A parlare è il cardiologo Paolo Verdecchia (associate editor dell’International Journal of Cardiology), come riportato da Il Fatto Quotidiano: è stata riscontrata una maggiore incidenza di miocarditi negli under 40 vaccinati rispetto a chi è stato malato di Covid.

A rivelarlo uno studio di Oxford, pubblicato su Nature, come spiega il cardiologo:

“Questi dati suggeriscono che tra i soggetti under 40 ci sia una maggiore incidenza di miocarditi con Moderna che con Pfizer – dice il primario dell’Ospedale di Assisi – ed una maggiore incidenza di miocarditi con Moderna che tra i positivi al test Covid”.

Nei giovani maschi questo effetto pare più evidente che in altre fasce d’età. L’intensità della miocardite sarebbe caratterizzata da “sintomi lievi”.
C’è un altro studio, pubblicato sul Journal of Pediatrics del Seattle Children’s Hospital, che descrive “l’evoluzione dei risultati della risonanza magnetica cardiaca in 16 pazienti, di età compresa tra 12-17 anni, con miopericardite dopo la seconda dose Pfizer. Sebbene tutti i pazienti abbiano mostrato miglioramento clinico, molti hanno avuto risultati persistenti di risonanza magnetica cardiaca anche a 3-8 mesi dopo”; hanno trovato dopo vari mesi, nel 67% dei ragazzi, valori di Lge alterati (valore legato alle lesioni).

“Il lavoro è interessante e pubblicato su una rivista autorevole e credibile – spiega Verdecchia –, ma non è detto che questo referto radiologico implichi necessariamente danni rilevanti alle funzioni essenziali del cuore. Il gadolinio è una sostanza tracciante che si accumula dove trova cellule lese. Dipende quindi dalla grandezza complessiva delle aree di accumulo e dall’eventuale sofferenza funzionale del cuore”.

Oltre alle infiammazioni del cuore, ci sono altri parametri a cui è necessario dare un’interpretazione. Il professor Verdecchia è coautore di uno studio originale e di una meta-analisi, molto citati all’estero, che dimostrano la presenza di casi di ipertensione post-inoculo nel 3,9% dei vaccinati.

“I nostri risultati sull’ipertensione associata al vaccino sono stati confermati in altri centri. Ciò che non sappiamo ancora con esattezza è la durata media del fenomeno: sembra limitato a pochi giorni o al massimo settimane”.
Dalle singole ricerche proviamo a spostare il punto di vista analizzando i macro-dati disponibili in casa nostra, attraverso la lente del report dell’Iss: quello che si vede per i giovani (tra 12-39 anni) è che con il booster si registrano 0,2 ricoveri in terapia intensiva (ogni 100 mila) contro i 0,1 dei non-vaccinati, e stesso 0,1 nei vaccinati (da più di 120 giorni, o meno di 120 giorni). Quali sia il valore di questi numeri lo spiega Verdecchia: “Nei soggetti di età 12-39 anni, per ogni milione di non-vaccinati, così come nei vaccinati con ciclo completo, abbiamo un ricovero in intensiva, mentre per ogni milione di vaccinati con ciclo completo più dose booster abbiamo due ricoveri in terapia intensiva.

La maggiore probabilità per un vaccinato con dose booster di ricoverarsi in terapia intensiva rispetto a un non vaccinato o a un vaccinato con ciclo completo è solo di uno su un milione. I numeri assoluti dicono: mio nipote di 12 anni, se si vaccina anche con la terza dose, ha una probabilità di ricoverarsi in terapia intensiva di uno su un milione più alta rispetto alla possibilità di non vaccinarsi, o di vaccinarsi solo con 2 dosi. Sono numeri molto piccoli che necessitano di ulteriori approfondimenti”.

Per tornare agli eventi cardiaci avversi tra gli under 40, bisogna ricordare lo studio israeliano, che ne segnala un aumento del 25%. Da cosa potrebbero dipendere questi eventi? Per Verdecchia è semplice: “Lo studio ha mostrato solo un aumento delle chiamate al 118 per supposte sindromi coronariche acute o arresti cardiaci rispetto ai due anni precedenti. Hanno registrato solo le chiamate. Non sappiamo quanti soggetti che chiamavano fossero vaccinati contro il Covid e quanti no”.

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