Migliaia di pubblicazioni scientifiche e casi clinici peer-reviewed da consultare
Il professor Paul Offit è un pediatra specializzato in malattie infettive e un esperto di vaccini, immunologia e virologia. È il co-inventore di un vaccino contro il rotavirus.
Offit è professore di Vaccinologia, professore di Pediatria alla Perelman School of Medicine dell’Università della Pennsylvania e direttore del Vaccine Education Center al Children’s Hospital di Philadelphia. È stato membro del comitato consultivo per le immunizzazioni dei Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC). È anche membro del consiglio di Every Child by Two e membro fondatore della Autism Science Foundation (ASF).
Il 9 febbraio scorso è stato pubblicato un suo articolo sulla prestigiosa rivista scientifica New England Journal of Medicine dal titolo: “Bivalent Covid-19 Vaccines — A Cautionary Tale” ( Vaccini bivalenti Covid-19: un ammonimento).
Lo studio si apre con la cronistoria degli avvenimenti degli ultimi anni, dall’esordio del SARS-CoV-2, all’ avvento degli ultimi vaccini aggiornati, i farmaci bivalenti Covid-19. A tal proposito scrive:
[…]Il 28 giugno 2022, i ricercatori di Pfizer-BioNTech e Moderna hanno presentato i dati sui loro vaccini bivalenti al comitato consultivo per i vaccini e i prodotti biologici correlati della FDA (di cui sono membro). I risultati sono stati deludenti. I booster bivalenti hanno portato a livelli di anticorpi neutralizzanti contro BA.1 che erano solo da 1,5 a 1,75 volte superiori a quelli raggiunti con i booster monovalenti. La precedente esperienza con i vaccini delle aziende suggeriva che era improbabile che questa differenza fosse clinicamente significativa[…]
Nonostante questo, com’ è noto, i vaccini bivalenti sono stati autorizzati dagli enti governativi e il 12 ottobre 2022, il CDC ha esteso questa raccomandazione per includere tutta la popolazione dai 5 anni di età in su. Il dottor Offit sottolinea che “a quel punto non era ancora presente nessun dato sull’uomo, compresi i dati sull’immunogenicità ”.
Solo successivamente sono stati forniti i primi studi, il 24 ottobre 2022 sono stati pubblicati i risultati di uno studio che esamina i livelli di anticorpi neutralizzanti contro BA.4 e BA.5 dopo aver ricevuto una dose di richiamo monovalente o bivalente. I ricercatori non hanno trovato “nessuna differenza significativa nella neutralizzazione di alcuna variante SARS-CoV-2″, inclusi BA.4 e BA.5, tra i due gruppi.
Il professor Offit motiva il fallimento dei vaccini bivalenti:
“Perché la strategia per aumentare significativamente gli anticorpi neutralizzanti BA.4 e BA.5 utilizzando un vaccino bivalente è fallita? La spiegazione più probabile è l’imprinting“[…]
Abbiamo scritto più volte riguardo al problema relativo all’imprinting immunitario. Potete approfondire l’argomento consultando i seguenti articoli:
Le conclusioni del professor Offit sono assolutamente condivisibili:
Quali lezioni si possono trarre dalla nostra esperienza con i vaccini bivalenti?
“Fortunatamente, le varianti SARS-CoV-2 non si sono evolute per resistere alla protezione contro malattie gravi offerta dalla vaccinazione o da precedenti infezioni. Se ciò accade, dovremo creare un vaccino specifico per la variante. Sebbene sia probabile che il richiamo con un vaccino bivalente abbia un effetto simile al richiamo con un vaccino monovalente, è probabilmente meglio riservare il dosaggio di richiamo alle persone che hanno più probabilità di aver bisogno di protezione contro malattie gravi, in particolare gli anziani, le persone con più condizioni coesistenti che mettono quelli ad alto rischio di malattie gravi e quelli che sono immunocompromessi.
 Nel frattempo, credo che dovremmo smettere di cercare di prevenire tutte le infezioni sintomatiche nei giovani sani potenziandoli con vaccini contenenti mRNA da ceppi che potrebbero scomparire pochi mesi dopo“.
Link all’articolo completo:
https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMp2215780