• Aprile 20, 2024

L’ennesima confessione! Il comitato tecnico governativo ammette di non aver considerato i casi di miocardite dopo il via libera ai vaccini

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L’Australian Technical Advisory Group on Immunization (ATAGI), comitato tecnico scientifico governativo in Australia, ha rivelato, nelle scorse ore, di non essere stato a conoscenza dell’aumento del rischio di miocardite da vaccini Covid fino a cinque mesi dopo la loro distribuzione.
Un documento aggiornato pubblicato dall’autorità sanitaria a fine settembre ha attirato seria attenzione dei giornalisti australiani, poiché ha mostrato che l’effetto collaterale era sconosciuto al gruppo scientifico fino a maggio 2021.

Il vaccino era stato provvisoriamente il 25 gennaio 2021, quasi cinque mesi prima.

La rivelazione solleva interrogativi sugli obblighi del vaccino in Australia, considerando i rischi associati alle dosi di Moderna e Pfizer, che sono stati evidenziati dall’ente sanitario.

“Un aumento del rischio di miocardite e/o pericardite è stato osservato nelle persone dopo la vaccinazione con un vaccino mRNA (Pfizer o Moderna) rispetto alle persone non vaccinate”, si legge nella scheda informativa.

Il dossier sottolinea che il rischio di problemi cardiaci nei giovani maschi è più alto con Moderna che con Pfizer.

“Pericardite e miocardite dopo i vaccini Covid-19 sono state segnalate principalmente nei maschi di età inferiore ai 40 anni e principalmente dopo la seconda dose”, si legge.

Anche il vaccino AstraZeneca è associato ad un aumentato rischio di miocardite e pericardite, tuttavia ATAGI afferma che il rischio “appare” inferiore rispetto a Moderna o Pfizer.

ATAG, comunque, continua ancora a consigliare i richiami per i giovani, nonostante i dati indichino che i problemi cardiaci si presenteranno più frequentemente dopo ogni dose successiva.

Nel 2021 le vaccinazioni Covid-19 erano obbligatorie per entrare negli spazi pubblici e continuano ancora ad essere un requisito per l’occupazione in diversi settori.

Rispondendo a un’e-mail della testata giornalistica news.com.au, il comitato ATAGI ha affermato che il suo ruolo è ridurre i casi gravi e quindi “non ha un ruolo nel determinare o commentare l’obbligatorietà del vaccino”.

ATAGI sta ancora conducendo analisi sul rapporto rischi-benefici della vaccinazione con il lancio nel mercato più accelerato della storia.

“ATAGI ritiene che miocardite e pericardite siano eventi avversi rari associati ai vaccini mRNA Covid-19 che si verificano più comunemente tra i giovani di età compresa tra 16 e 40 anni”, ha affermato un rappresentante in una nota.

“Questa valutazione viene espressa sulla base di continue considerazioni sulle prove emergenti e dei segnali di sicurezza per tutti gli effetti collaterali del vaccino Covid-19, inclusi miocardite e pericardite.

“Le dosi di richiamo del vaccino contro il Covid-19 sono importanti per mantenere la protezione e sono raccomandate per i maschi di età compresa tra 16 e 40 anni”.

L’ammissione della dirigente della Pfizer Janine Small sulla non conoscenza da parte dell’azienda rispetto all’efficacia dei vaccini nell’arresto della trasmissione – unita alla nuova risposta dell’ATAGI sul numero crescente di miocardite nei giovani – ha aggiunto benzina sul fuoco e scosso l’opinione pubblica australiana.

Dalla loro messa in commercio, diverse associazioni hanno tentato di lanciare l’allarme sui potenziali effetti avversi dei vaccini e sull’enigma etico che derivava dal renderli obbligatori per alcuni.

Il Public Health and Medical Professionals for Transparency (PHMPT), un gruppo di oltre 500 professionisti sanitari dislocati in tutto il mondo, per mesi ha chiesto trasparenza ai produttori dei vaccini e agli enti di autorizzazione.

Nel dicembre 2021, l’organizzazione no profit ha chiesto alla Food and Drug Administration (FDA) statunitense di rilasciare tutti i dati presenti all’interno del loro file del prodotto in relazione al vaccino Covid-19 di Pfizer.

Alcuni dei numerosi effetti collaterali elencati nelle migliaia di pagine di dati rilasciati includevano “palpitazioni cardiache”, “dolore toracico” e “battiti cardiaci irregolari”.

Nella corrispondenza via e-mail con news.com.au nel febbraio 2022, la Therapeutic Goods Administration (TGA), organo di farmacovigilanza del Ministero della Salute australiano, ha confutato i dati pubblicati sugli effetti avversi ottenuti dal Public Health and Medical Professionals for Transparency (PHMPT), sostenendo che erano “non validi”.

“Il report sull’esperienza post-marketing di Pfizer è un’analisi delle segnalazioni di eventi avversi a livello mondiale a seguito della somministrazione del vaccino Comirnaty”, ha affermato un portavoce di TGA.

“La semplice revisione del numero e della natura delle segnalazioni di eventi avversi in questo documento non è un metodo valido per valutare la sicurezza dei vaccini.

“La segnalazione di un evento avverso non significa che sia stato causato dal vaccino. L’evento può essere correlato a una malattia sottostante o a qualche altro fattore come una storia clinica passata o una terapia concomitante”.

Il professore di Epidemiologia presso l’Università dell’Australia Meridionale, Adrian Esterman, ha affermato che “potrebbe essere più sicuro” per i gruppi a rischio più elevato assumere Pfizer rispetto a Moderna e ha incoraggiato la popolazione più giovane a ricevere i loro booster.

“Probabilmente consiglierei comunque un richiamo per gli uomini sotto i 40 anni”, ha detto a news.com.au. “Tuttavia, se sono preoccupati, dovrebbero discuterne con il loro medico di famiglia. Potrebbe anche essere più sicuro scegliere Pfizer piuttosto che Moderna e attendere almeno due mesi dopo la seconda dose.

Al 12 ottobre, in Australia erano state somministrate in totale 63.807.197 dosi di vaccino.

Un totale del 95% delle persone di età pari o superiore a 16 anni ha ricevuto la seconda dose.

Un sondaggio condotto da news.com.au il 22 ottobre ha mostrato che più della metà dei 50.000 intervistati si è pentita di essere stata vaccinata o non era vaccinata ed era soddisfatta della loro decisione.

Solo il 35% su oltre 45.000 persone ha dichiarato di essere stato vaccinato e avrebbe preso di nuovo la stessa decisione.

Non una sola persona ha detto di non essere vaccinata e si è pentita della decisione.

Il sito Web della salute del governo australiano ora afferma che gli australiani “mantengono la possibilità di scegliere” per farsi vaccinare contro Covid-19.

FONTE

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