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«Mi dispiace ma non ce la faccio —confessa l’eroe triste in una conferenza stampa convocata ad hoc —, mi ritiro dal torneo. I miei addominali non sono migliorati, è confermato che c’è uno stiramento. Ho pensato tutto il giorno a cosa fosse meglio per me fare. Ho deciso che non ha senso rischiare di peggiorare l’infortunio. In queste condizioni non posso né giocare né vincere due match: non riesco a servire a piena velocità, il movimento è limitato. Ho già rischiato con il piede a Parigi: devo rispetto a me stesso. Non sarei competitivo a questo livello. Più importanti di qualsiasi titolo, a questo punto, sono la mia salute e la mia felicità». Servirà un po’ per rivederlo in campo: «Starò fuori 3-4 settimane, spero di poter continuare la programmazione come avevo immaginato».
Il campione, da sempre fervente sostenitore delle vaccinazioni Covid aveva dichiarato: “Io credo negli esperti che conoscono i farmaci e, se ci dicono di vaccinarci, ci dobbiamo vaccinare”, tutto ciò nel pieno della diatriba giudiziaria che aveva coinvolto il suo storico rivale Novak Djokovic.
Successivamente Rafael Nadal è stato colpito da improvvisa grave difficoltà respiratoria e quando il 20 marzo scorso, perdette in soli due set la finale del torneo di Indians Wells contro l’americano Taylor Fritz, alla fine del match spiegò di avere importanti problemi respiratori.“Tutto quello che posso dire è che respirare ora è difficile per me. Non so quali siano i motivi, quando provo a respirare è doloroso e molto complicato”, disse ai giornalisti.
A Parigi, un mese fa, ha raccontato di aver giocato e vinto con il dito del piede destro anestetizzato dalle punture di antidolorifico, qui a Londra è arrivato con quello stesso nervo del dito addormentato dalle sedute di radioterapia e, come se non bastasse, agli acciacchi si era aggiunto il problema agli addominali.