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Ennesimo pasticcio istituzionale con protagonisti Ministero e Regione.
Ieri venerdì 11 febbraio, era stata diffusa la notizia di un via libera alla quarta dose per gli immunodepressi . Veniva citata una nota del Ministero della Salute notificata alla Regione Piemonte e la convocazione, da parte della stessa Regione, di 58.000 piemontesi con immunodepressione che avevano ricevuto la terza dose da oltre 120 giorni.
Dopo poco, il dietrofront del Ministero. Non c’è stata alcuna autorizzazione alla quarta dose da parte delle autorità preposte, Agenzia Europea del Farmaco (EMA) ed AIFA.
Stamattina viene reso noto il pasticcio. La Regione Piemonte nei giorni scorsi aveva già iniziato a vaccinare con la quarta dose senza autorizzazione.
Oggi ha dovuto in tutta fretta sospendere tutto.
La somministrazione della quarta dose per i soggetti a rischio è bloccata in Piemonte dopo la partenza dei giorni scorsi, quando alcuni pazienti immunodepressi sono stati convocati per l’inoculazione di quella che per pazienti fragili e a rischio è di fatto la dose booster.Â
Come scrive oggi La Repubblica “Solo ieri la Regione ha annunciato la partenza ufficiale delle somministrazioni a 58 mila piemontesi immunodepressi che avevano superato il periodo di quattro mesi dal ricevimento della terza dose, definita “addizionale”. Tuttavia, mentre la Regione comunicava che i pazienti sarebbero stati convocati dagli ospedali dove sono in cura, il ministero chiariva che non c’era alcun via libera alla somministrazione: “Quel percorso vaccinale sarà valido solo dopo l’approvazione da parte dell’Aifa”., è il messaggio recapitato a Torino. La decisione di partire era arrivata dopo una richiesta di chiarimento inviata dal Piemonte il 9 gennaio.Il 21 gennaio è arrivata la risposta del ministero della Salute che citava la circolare 41416- 14 del settembre 2021: “I soggetti che rientrano nelle categoria specificate nella predetta circolare, a distanza minima di 28 giorni dalla seconda dose, ricevono una dose addizionale e tale schedula, ovviamente solo per i soggetti a rischio, si configura come ciclo primario ” . Pertanto, proseguiva la nota del ministero “per tali soggetti è indicata anche la successiva somministrazione di una dose di richiamo a distanza di almeno 120 giorni dal completamento del ciclo primario, ovvero dalla dose addizionale”.  Un malinteso, ha chiarito ieri il ministero: “Si è trattato di uno scambio informale fra due tecnici. Si ribadiva quali categorie di immunocompromessi sarebbero interessate al booster. Ma non si riferiva alla quarta dose”. Dopo un rapido giro di telefonate e inviti alle aziende di sospendere, la macchina vaccinale dedicata agli immunodepressi si è fermata in attesa della autorizzazione ufficiale che deve arrivare dall’Aifa. Nel frattempo, però, alcuni pazienti hanno già ricevuto la quarta dose. La Regione aveva ricevuto il chiarimento atteso e qualche azienda, ricevuta la comunicazione della Regione, ha deciso di iniziare a convocare i pazienti: trapiantati, persone in terapia oncologica. Cinque giorni fa un gruppo di pazienti immunodepressi ha ricevuto la quarta dose all’hub del Valentino. Il direttore generale della Città della Salute Giovanni la Valle conferma: “Era arrivata la comunicazione i medici che sapevano di avere pazienti che avevano fatto la dose addizionale mesi fa li hanno chiamati. Tutti d’accordo di poter essere protetti. Ora ovviamente abbiamo sospeso tutto”.Â