• Marzo 29, 2024

“Pagella Politica” sbugiarda Speranza. L’obbligo vaccinale per gli over 50 è stato un colossale FLOP

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Stavolta non sono i soliti blogger controsistema ad alzare la voce nei confronti dei classici proclami a puro scopo propagandistico e privi di qualsiasi fondamento tanto cari al governo italiano e ai suoi rappresentanti, ministri, tecnici, consiglieri ed esperti dell’ultim’ora.

Questa volta a prendere di punta l’ennesima panzana lanciata dal tiratore scelto Speranza è Pagella Politica , il noto progetto editoriale nato nel 2012 che si occupa di fact-checking e analisi dell’attualità politica, la cui missione , come da loro specificato, è “aiutare i lettori a comprendere che cosa muove le dinamiche della politica, basandosi su numeri e fatti”. 

Ma come ben sappiamo, quando si parla di fatti e soprattutto di numeri, i conti per il governo italiano non tornano mai e così in un articolo al vetriolo firmato da Carlo Canepa, Pagella Politica titola “Speranza esagera l’effetto «enorme» sulle vaccinazioni dell’obbligo per gli over 50″.

A dirla tutta sono stati anche troppo magnanimi, non volendo forse infierire sul fatto che questo impopolare e ingiusto strumento si sia rilevato di fatto un grande flop.

EPA/ROBERTO MONALDO

Scrivono :”Il 17 marzo, durante una conferenza stampa, il ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato che dal 1° aprile le persone sopra i 50 anni non dovranno più avere il cosiddetto “super green pass” per lavorare. Fino al 30 aprile, per loro, sarà sufficiente avere il cosiddetto “green pass base”. Il prossimo mese, chi ha almeno 50 anni potrà dunque andare a lavoro anche solo con il risultato negativo di un test per la Covid-19, senza necessariamente essere vaccinato o guarito dalla malattia. «La sospensione da lavoro, che conseguiva alla mancata vaccinazione, non avverrà più», ha poi annunciato il ministro della Salute, sottolineando che la sospensione rimarrà ancora in vigore per il personale sanitario e delle Rsa.

Nell’annunciare la decisione del governo, Speranza ha dichiarato che l’obbligo del super green pass per i lavoratori dai 50 anni in su è stata una misura «forte», che «ha avuto l’effetto di stimolare enormemente la vaccinazione in quella fascia d’età». Abbiamo verificato che cosa dicono i numeri: al di là del giudizio soggettivo sull’«enormemente» usato dal ministro, quella di Speranza è un’esagerazione. Dopo l’annuncio dell’obbligo, le vaccinazioni tra gli over 50 sono salite, ma solo per poco tempo.

Che cosa è successo con l’obbligo

Come abbiamo spiegato a fine gennaio, dopo l’annuncio del governo dell’introduzione dell’obbligo di vaccino per gli over 50, arrivato il 5 gennaio, le prime dosi di vaccino somministrate nella fascia di età dai 50 anni in su sono effettivamente cresciute. 

Dal 5 al 16 gennaio, infatti, si è passati da poco più di 5 mila prime dosi al giorno (media settimanale) a quasi 20 mila. Anche le prime dosi nella fascia di età tra i 12 e i 49 anni sono cresciute nello stesso periodo di tempo, passando da circa 14 mila a oltre 22 mila. Un effetto sulle vaccinazioni per gli over 50 sembra dunque innegabile, anche se non è semplice stabilirne con precisione l’ordine di grandezza, visto che non si hanno a disposizione i dati delle prenotazioni di chi ha deciso di vaccinarsi dopo l’annuncio dell’obbligo, ma solo quelli delle prime dosi. Inoltre, non è possibile stabilire quanti abbiano deciso di vaccinarsi perché spinti dall’obbligo dal 15 febbraio di avere il super green pass a lavoro o solo per evitare la multa da 100 euro.

Al di là di questo, la crescita dell’andamento delle prime dosi è però durata poco. Al 30 gennaio – dopo meno di un mese dall’annuncio dell’obbligo, a due giorni dall’avvio delle sanzioni e a due settimane dall’entrata in vigore dell’obbligo di super green pass a lavoro – le prime dosi tra gli over 50 sono scese intorno alle 11 mila circa al giorno e quelle nella fascia tra i 12 e 49 anni intorno alle 12 mila. Dopo il picco raggiunto tra il 16 e il 17 gennaio, il trend di risalita si è dunque arrestato. E non è più ripreso neppure nei mesi di febbraio e marzo.

Pagella Politica

Ad oggi, la campagna vaccinale in Italia si è praticamente fermata: il numero di prime dosi, in tutte le fasce di età, è sempre più basso, anche tra i bambini, che hanno iniziato a vaccinarsi a partire da metà dicembre. Secondo i dati più aggiornati del governo, oltre 1,2 milioni di persone dai 50 anni in su, esclusi i guariti, non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino. Stiamo parlando di circa il 5,6 per cento nella fascia di età tra i 50 e i 59 anni, il 4,5 per cento in quella tra i 60 e i 69 anni, il 3,9 per cento in quella tra i 70 e i 79 anni e circa il 2,6 per cento dagli 80 anni in su.

Il verdetto

Secondo Roberto Speranza, l’obbligo di super green pass rafforzato per i lavoratori over 50, il cui mancato rispetto comporta la sospensione dal posto di lavoro, «ha avuto l’effetto di stimolare enormemente la vaccinazione in quella fascia d’età». Al di là del giudizio soggettivo sull’«enormemente» usato da Speranza, i numeri delle somministrazioni dicono che il ministro ha esagerato.

Dopo il 5 gennaio – data di annuncio dell’introduzione dell’obbligo vaccinale per gli over 50 e dell’obbligo di super green pass, a partire dal 15 febbraio, sui luoghi  di lavoro – il numero di prime dosi nella fascia di età dai 50 anni in su è effettivamente aumentato. Ma la crescita è durata per poco tempo, esaurendosi nell’arco di due settimane”.

Insomma, a quanto pare non c’è più posto per tutta quella polvere sotto al tappeto.

Grazie a ilparagone.it per la segnalazione.

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