Migliaia di pubblicazioni scientifiche e casi clinici peer-reviewed da consultare
In un’intervista pubblicata su YouTube dalla redazione del testata locale “Casteddu Online”, Priama Francesca Pirisi, ex maestra cagliaritana e sportiva, racconta la sua odissea dopo aver ricevuto il 10 agosto il vaccino Johnson&Johnson all’hub della Fiera di Cagliari.
Tutto il suo corpo ha iniziato a riempirsi di eritemi, e la sua vita è cambiata nettamente in peggio. Macchie ovunque, dolori e pruriti quasi continui. “Non mi era mai successo prima”, premette sin da subito l’anziana. Si è rivolta immediatamente al medico di famiglia, a un dermatologo e ad un allergologo. Il 31 agosto una specialista in dermatologia e venereologia mette nero su bianco una prima diagnosi: “Reazione avversa al vaccino Johnson anti Covid”, e prescrive alla signora Pirisi cortisone e antistaminico. Il 22 ottobre l’allergologo del poliambulatorio di Sanluri certifica, come diagnosi, una “orticaria cronica spontanea”, dopo aver scritto, nell’anamnesi clinica, che “la paziente Priama Francesca Pirisi dopo due ore dal vaccino Covid-19 ha manifestato una dermatite eritematopomfoide diffusa che dura a tutt’oggi nonostante le terapie antistaminico cortisoniche”. Stesse risultanze, o quasi, anche cinque giorni fa, il diciotto novembre, al termine della nuova visita: ”Orticaria cronica spontanea in paziente con sospetta autoimmunità”. E giù di seguito la terapia: “Dieta libera, non utilizzare il cortisone per la cura dell’orticaria se non in fase acuta”, poi pastiglie da prendere una volta al giorno “per i prossimi tre-sei mesi”, più il “Exomega control gel detergente emolliente per la doccia”, il “Rev reidrax anallergic crema per idratare il corpo” e due applicazioni al giorno della crema “Fucimix beta”.“Sto male ogni giorno, non mi gratto mai perchè sennò è peggio”, afferma la Pirisi. L’orticaria è ovunque: gambe, cosce, pancia, sopra il seno, sulle braccia, sotto le ascelle: “I medici mi hanno dato le cure, dicendomi che se non guarirò dovrò seguirle per tutta la vita. È un incubo, è come se avessi degli spilli conficcati nella pelle. La pomata ormai non agisce più, mi alzo anche la notte per spalmarmela. Ho fatto attività fisica da quando sono nata, atletica al Coni e all’Amsicora e tutt’ora faccio chilometri ogni giorno sul tapis roulant. Ho una salute di ferro. Mi sono vaccinata per dovere sociale, ora devo convivere con questi problemi”: Pochi giorni dopo il vaccino e i primi problemi, il marito della donna è tornato nell’hub per chiedere spiegazioni: “I medici gli hanno detto: cosa preferiva, mandare in terapia intensiva sua moglie o avere questo problema?”.