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Regioni indebitatissime a causa della campagna vaccinale e lo Stato non sta procedendo alla liquidazione perchè evidentemente ritiene siano state spese eccessive. Di conseguenze, le Regioni sono costrette a chiudere i centri vaccinali.
Raffaele Donini, uomo di spicco del Partito democratico a Bologna e assessore regionale alla Salute oltreché coordinatore della commissione Sanità della Conferenza delle Regioni, al termine della riunione straordinaria della commissione di ieri martedì 10 maggio, in sessione congiunta con quella del Bilancio, ha ricevuto il mandato di redigere un documento da sottoporre all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni.
In questo documento vengono chieste tre cose. “Primo: che lo Stato rimborsi al più presto alle Regioni i quasi quattro miliardi in più spesi per combattere la pandemia, tra cure e campagna vaccinale – dice Donini –. Secondo: che venga sancito il principio che una Regione non può andare in disavanzo per la spesa assorbita dall’emergenza. Terzo: che a fronte delle spese che lo Stato non riesce a coprire si preveda un piano di ammortamento pluriennale”.
“Se ci sono le risorse per le armi, allora un minuto prima ci devono essere le risorse per la sanità – aggiunge Donini –. Adesso si discute di aumentare la spesa militare. Ma noi è da un anno e mezzo che chiediamo al governo di intervenire in maniera definitiva per la sanità. Perché tra un decreto e l’altro non è che possiamo vivere di speranza. In questo modo non possiamo procedere con una serena programmazione”.
In Emilia Romagna, ricorda Donini “per chiudere il bilancio abbiamo dovuto attingere a riserve per 400 milioni che non dovevano essere destinate a coprire le spese sostenute per la pandemia”.