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Almeno due medici dell’Ausl di Bologna, dopo la sospensione a causa della mancata vaccinazione, hanno convertito la propria attività in una professione non sanitaria e hanno continuato a tenere aperti i propri ambulatori
Si tratta della figura del naturopata, una professione per la quale non serve la laurea in Medicina.
Il naturopata infatti è un operatore non medico, non formula diagnosi e non rilascia ricette ma si limita a fornire consigli su come utilizzare al meglio i rimedi naturali ritenuti più idonei per il miglioramento del benessere psicofisico.
Il naturopata consiglia un corretto stile alimentare e igienico, esercizi e tecniche di rilassamento e di respirazione, integratori alimentari, fitoterapici (piante e composti vendibili esclusivamente in erboristeria), rimedi floreali (fiori di Bach), oli essenziali per uso esterno, oligoelementi, visualizzazioni curative, meditazioni e pratiche idroterapiche.
Applica tecniche manuali e manipolatorie, quali la riflessologia plantare, esegue tecniche di riflesso stimolazione drenante simili al linfodrenaggio, può effettuare trattamenti per il riequilibrio energetico quali il Qi Gong o Shiatsu e può insegnare tecniche di automassaggio e di auto trattamento.
Utilizza tecniche come la kinesiologia, l’iridologia, la fisiognomica, la posturologia e il colloquio per individuare la tipologia della persona, le sue tendenze e predisposizioni costituzionali e i suoi squilibri energetici.
Il naturopata può operare in diversi contesti quali: studi privati, centri termali, centri benessere, strutture assistenziali pubbliche e private, centri sociali e culturali, presso studi medici, palestre, scuole e centri estetici.
La conversione dell’attività è emersa durante i controlli dei Nas inviati dalla Ausl di Bologna nei confronti dei sanitari sospesi per mancata vaccinazione covid.