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Il presidente del Tribunale dell’Unione Europea, il Giudice olandese Marc Van Der Woude, ha deciso venerdì 5 novembre di sospendere temporaneamente l’imposizione del certificato digitale europeo Covid per l’accesso agli edifici del Parlamento europeo. Alcuni deputati e personale avevano presentato ricorso contro tale imposizione, tra cui l’europarlamentare italiana Francesca Donato.Â
Lo ha annunciato sabato 6 novembre l’associazione belga ASBL Notre Bon Droit.
“Appare necessario, nell’interesse della buona amministrazione della giustizia, rinviare l’esecuzione della decisione impugnata limitando le condizioni di accesso dei ricorrenti ai locali del Parlamento europeo all’esigenza di un autotest negativo. In caso di esito positivo, a questo test deve seguire un test PCR. In caso di esito positivo di quest’ultimo test, il Parlamento europeo può negare l’accesso ai propri locali ai richiedenti “, si legge nel provvedimento.
La decisione impugnata dai ricorrenti – deputati e membri del personale del Parlamento europeo – era stata presa dall’Ufficio di presidenza del Parlamento europeo il 27 ottobre e disciplina l’accesso agli edifici del Parlamento nelle sue tre sedi: Strasburgo, Bruxelles e Lussemburgo. Essa subordina l’ingresso nei locali dell’ente pubblico alla presentazione di un certificato digitale europeo Covid per qualsiasi persona, siano essi membri del Parlamento, membri del personale o visitatori.
Questa decisione è stata poi denunciata da diversi eurodeputati la scorsa settimana, in quanto lesiva gravemente dei loro diritti e le loro libertà fondamentali. Hanno quindi scelto, in stretta collaborazione con l’ASBL Notre Bon Droit, di portare il provvedimento dinanzi al Tribunale dell’Unione Europea ottenendone la sospensione provvisoria.
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