Migliaia di pubblicazioni scientifiche e casi clinici peer-reviewed da consultare
Luciano Ligabue è chiuso da cinque giorni nella stanza di un albergo di Parigi dopo aver contratto il Covid. Attraverso i suoi social proprio il cantautore aveva dato la notizia di essere risultato positivo al tampone «dopo aver passato una notte in cui non sono stato bene». Poche ora fa Ligabue è tornato a raccontarsi, mostrando in primo luogo la stanza che è tutto il suo mondo da giorni che non a caso vive come «lunghissimi». «Veramente non mi passa più», ha spiegato mostrando il suo comodino con «Brufen d’ordinanza come da consiglio medico, vitamina C, spray nasale, qualche libro e questa è una chitarra che non era mia ma lo è diventata grazie a un impulso di Maioli (il suo manager, ndr.) che l’ha trovata in un mercatino, per le strade di Parigi, non costava tanto e ha pensato potesse farmi un po’ di compagnia… in effetti un pezzo l’ho scritto». Quindi, il bollettino: «Per il resto sto meglio, ma devo aspettare di negativizzarmi per tornare nel nostro Bel Paese».
L’artista è stato un grande sostenitore del ” restiamo a casa” prima e dei vaccini Covid in seguito.
Ligabue aveva ricevuto il vaccino Covid Press l’hub vaccinale di Reggio Emilia.
All’epoca pubblicò una foto con una sua fan mentre attendevano di farsi inoculare la dose. “Salviamoci la pelle” il motto, citando una delle sue canzoni più famose.
“È un’iniezione necessaria per tornare “a ballare sul mondo” poi dichiarò in un’intervista a Repubblica, citando il titolo del suo primo successo.
