Migliaia di pubblicazioni scientifiche e casi clinici peer-reviewed da consultare
L’ex Ministro Speranza lo scorso aprile aveva dato il via libera alla quarta dose nelle RSA per tutti (ospiti e operatori sanitari) perchè, a suo dire, così “si proteggevano gli ospiti”. In una RSA milanese è anche la mamma di Selvaggia Lucarelli, che, nonostante l’operazione “quarta dose nelle RSA” di Speranza, ha contratto il covid ed è stata portata in ospedale.
Lo ha rivelato poche ore fa Selvaggia Lucarelli, lamentandosi perchè non riesce a vederla in ospedale.
Tutto è iniziato sabato 5 novembre, quando l’Rsa dove la donna è ricoverata ormai da tempo ha chiamato il 118 per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute: “Mia madre prende il Covid e dalla zona Moscova (centro) viene portata dal 118 a Sesto San Giovanni, al Multimedica”, esordisce Selvaggia Lucarelli, ripercorrendo quanto accaduto negli ultimi giorni. “Uno dice: si vede che c’era posto lì. No, non c’è posto nel reparto Covid, quindi come ai tempi del picco della pandemia se ne rimane in pronto soccorso. È lì da sabato. Sabato ci dicono che le lastre sono ok, domenica che ha polmonite interstiziale. Allora mi preoccupo per la confusione e vado lì. Un medico ci dice che ha ossigeno al 50% e conferma l’infiammazione. ‘Però non abbiamo referto, non funziona la stampante’”.
“Mia madre non parla, ha l’Alzheimer, non ha telefono, non è in grado di usarlo. Dalle 17 proviamo a chiamare sia io che mio fratello. ‘Chiami dopo’. Poi telefono occupato. Poi musichetta. Poi ‘chiami quando c’è il cambio turno’. Arriviamo alle 21. Finalmente un medico mi parla. Ma a stento parla italiano, sembra straniero – scrive ancora Selvaggia Lucarelli – ‘Sono la figlia di Nadia, è ricoverata col Covid, non ho notizie da ieri pomeriggio‘. Pausa. ‘E che cosa vuole sapere?‘. ‘Mah, se mi vuole dare due numeri del Lotto’, volevo rispondere. Fatto sta che mi dice tre parole tirate fuori con il forcipe: ‘Come ieri, né meglio né peggio. Magari domani facciamo ricovero’. ‘Ma si è liberato un posto in reparto?’. ‘Domani vediamo’. Fine. ‘Eh ma la sanità lombarda..’”, conclude ironica.