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Intervenuta lunedì sera nel corso della trasmissione Mediaset “Controcorrente”, Caterina Fabbrizzi, vice sovrintendente della polizia ferroviaria di Treviso e dirigente provinciale del sindacato Fsp, dichiara: “Chiaramente noi dobbiamo far rispettare quelle che sono le normative. E non abbiamo molta possibilità di uscire da questo compito. Però ovviamente faccio le mie riflessioni: noi questo green pass lo abbiamo percepito come uno strumento discriminatorio fondamentalmente”.
Caterina Fabbrizzi non si è vaccinata per motivazioni sanitarie strettamente personali. “Non me la sono sentita. Io comunque ho sempre rispettato le norme, il distanziamento sociale, l’uso della mascherina. Non mi sono mai infettata e non ho infettato i colleghi: ho sempre lavorato durante la pandemia, magari ho un’immunità naturale. Ho anche fatto un sierologico e non ho anticorpi; non sono mai venuta a contatto con il virus”.
Fabbrizzi, per molti anni in servizio alla polizia scientifica della Questura di Treviso e ora in procinto di essere trasferita alla polizia aeroportuale di Venezia, andrà avanti con la sua battaglia contro il green pass sul fronte sindacale: “Ci sono diversi aspetti critici. L’applicazione organizzativa non è semplice e si rischiano pesanti ricadute sia per quanto riguarda i costi dei tamponi che sui colleghi non vaccinati e che non si presentano al lavoro. Questa situazione genera di conseguenza forti tensioni e forti malumori”.