• Aprile 30, 2024

Urla e rivolte nel carcere a Bari con detenuti vaccinati al 91,5%. Aumentano i contagi, almeno 20

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Protesta in corso nel carcere di Bari dopo l’aumento dei detenuti positivi (almeno 20) all’interno della struttura. Dal primo pomeriggio i detenuti stanno battendo oggetti sulle sbarre delle celle per fare rumore all’esterno, oltre a lanciare carta igienica dalle finestre e dare fuoco a oggetti, visto il fumo che si nota salire dall’istituto penitenziario. “Non siamo dei cani” urlano i detenuti dalle finestre delle celle.

“Mio marito è positivo, tenuto al momento nella cella di isolamento”, dichiara una signora all’esterno del carcere, “Queste persone hanno bisogno di assistenza, bisogna rispettare il diritto alla salute”.

Secondo il segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria S.PP. Aldo Di Giacomo “il focolaio Covid-19 nel carcere di Bari, con il numero di detenuti infetti che aumenta di ora in ora e in attesa dello screening allargato al personale di polizia penitenziaria, è l’ennesimo campanello d’allarme di una gestione del pericolo contagio nelle carceri che è a dir poco inadeguata. A parte la campagna vaccinale che procede a “macchia di leopardo” con istituti più avanti rispetto ad altri e che per gli agenti è affidata al senso di responsabile del singolo, si è abbassata la guardia persino sulle misure minime di prevenzione. Se qualcuno ha pensato che fosse sufficiente il decreto Green Pass del Governo deve ricredersi perché come dimostra Bari la sicurezza di detenuti ed agenti si garantisce con tutta una serie di strumenti e comportamenti. È da mesi – aggiunge – che denunciamo che sinora familiari ed avvocati sono stati ammessi ai colloqui senza la presentazione del Green Pass, come se bastasse una vetrata a non far diffondere il virus nonostante la frequentazione degli stessi in locali del carcere insieme al personale”.

Il 19 giugno scorso venne comunicato che all’interno del carcere di Bari i detenuti vaccinati erano il 91,5%.

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