Migliaia di pubblicazioni scientifiche e casi clinici peer-reviewed da consultare
Alcune chiavi che permettono di generare del Green pass europeo sarebbero state sottratte e con quelle sarebbero stati pubblicati e diffusi in rete programmi per creare certificati falsi. Il furto delle ‘chiavi’ non sarebbe avvenuto in Italia: secondo quanto si apprende, dai primi accertamenti effettuati, non risulterebbero attacchi informatici alla Sogei, la società di Information Tecnology del Ministero dell’Economia che per l’Italia fornisce i codici per generare i certificati verdi. Lo si apprende da fonti qualificate italiane secondo le quali si sarebbe già deciso di annullare tutti i pass generati con quelle chiavi. In mattinata,inoltre, sarebbero in programma una serie di riunioni a livello europeo tra tutti i soggetti tecnici interessati per un’analisi approfondita della situazione. Non si conosce al momento il numero dei codici sottratti né se il problema riguardi anche l’Italia, anche se sono in corso accertamenti.Â
Il QR code contiene i dati anagrafici della persona, la data di validità del “passaporto verde” e, nel caso si tratti di un utente immunizzato contro Covid-19, anche il tipo di vaccino somministrato, ma senza un controllo incrociato di questi dati con un documento d’identità  valido (come tra l’altro richiesto nella stessa app di verifica) è molto facile raggirare la legge. Soprattutto se è ora possibile inserire dati anagrafici personalizzati.