Migliaia di pubblicazioni scientifiche e casi clinici peer-reviewed da consultare
Nei giorni scorsi è stato reso noto il peggioramento della malattia di Bruce Willis. La 67enne star hollywoodiana protagonista di Trappola di cristallo e Pulp Fiction, è affetta da afasia , un disturbo progressivo e invalidante che l’ha obbligata da alcuni mesi a ritirarsi dalla recitazione e dal cinema. Sul sito RadarOnline.com è stato riferito riferito che Willis non riuscirebbe più a parlare e a non capire nulla di quello che gli comunicano i suoi cari.
Ad aprile scorso, un noto quotidiano italiano è stato tra i pochissimi a segnalare uno studio di Josef Finsterer, del Dipartimento di Neuroscienze Cliniche del King’s College di Londra, sul possibile collegamento tra afasia e vaccino covid.
Si tratta del quarto quotidiano con più vendite nel 2021 dopo il “Corriere della Sera”, “La Repubblica” e “Il Sole 24 Ore”: “La Gazzetta dello Sport”.
Scrive il “quotidiano rosa” il 7 aprile: “L’afasia, il disturbo del linguaggio che può intaccare sia la capacità di esprimersi sia quella di comprendere ed ha portato l’attore statunitense Bruce Willis all’addio al cinema, potrebbe essere uno dei rari effetti collaterali del vaccino contro il coronavirus Sars-CoV-2. E’ quanto ipotizza uno studio pubblicato su PubMed a firma di Josef Finsterer e Maria Korn. In particolare secondo lo studio il possibile rischio di afasia sarebbe legato alla seconda dose del vaccino a mRna contro il Covid-19, dunque vaccini come il Comirnaty di Pfizer-BioNTech e Spikevax di Moderna. Gli autori dello studio riferiscono il caso di un uomo di 52 anni che ha sviluppato un’improvvisa difficoltà a leggere e afasia sette giorni dopo la seconda dose di uno dei vaccini ad mRna contro il coronavirus Sars-CoV-2. Il paziente aveva una storia pregressa di infarto miocardico, ipertensione, iperlipidemia e calcoli renali. Al ricovero in ospedale l’uomo aveva la pressione sanguigna leggermente alta. Dagli esami del sangue è emerso un livello piuttosto elevato di D-Dimero (un prodotto della degradazione dei coaguli, ovvero dei trombi, dell’organismo), prediabete e iperuricemia. Una risonanza magnetica dell’encefalo ha rivelato una emorragia cerebrale al lobo temporale sinistro. L’afasia si è fortunatamente risolta completamente in pochi giorni, e i livelli della pressione arteriosa si sono stabilizzati durante l’ospedalizzazione”.