Migliaia di pubblicazioni scientifiche e casi clinici peer-reviewed da consultare
L’annuncio del direttore generale Nicola Magrini.
Il vaccino pan-coronavirus è l’obiettivo. «Avrà tempi più lunghi ma non troppo più lunghi ( ma meno lunghi dei tempi lunghi quando sono mediamente lughi…) Intanto arriveremo al prossimo richiamo con un vaccino adattato, con o senza virus influenzale, in autunno» (Ah ecco, in autunno).
(Sembrano proprio avere le idee chiare – a parole).
Ciò su cui è incerto il direttore generale dell’Aifa Nicola Magrini, è se si renderà necessario per l’intera popolazione, o solo gli over 50 (o 60). La pandemia globale «è una emergenza da cui stiamo uscendo» afferma.
Tuttavia «è assolutamente da perseguire il completamento del ciclo di copertura vaccinale», ( un ciclo infinito non può concludersi, siamo al limite del paradosso) avverte il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, nella conferenza stampa convocata al ministero della Salute per fare il punto sullo stato e le prossime tappe.
Quanto alla prescrivibilità dei nuovi antivirali contro il Covid da parte dei medici di medicina generale, nella Commissione tecnico scientifica di Aifa (in corso) c’è un «chiaro orientamento a favore». Propenso cioè ad «aggiungere i medici di famiglia ai prescrittori» dei medicinali in questione «che attualmente sono legati agli infettivologi, ai medici ospedalieri e alle Usca», le Unità speciali di continuità assistenziale.
È inoltre entrata oggi in vigore dopo la pubblicazione in Gazzetta la raccomandazione a vaccinare gli over 80 con il secondo richiamo, o quarta dose.Il richiamo supplementare era gia previsto per i soggetti immunodepressi.
Locatelli: rispettare principio di massima precauzione ( COSA?)
È «importante» che tutte le persone per le quali è stata indicata l’opportunità di sottoporsi alla quarta dose di vaccino anti-Covid «vengano a essere coperte, rispettando un principio di massima precauzione». (Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css), durante la presentazione della prosecuzione della campagna vaccinale contro Covid-19 sembra non conoscere il significato del pricipio di precauzione. Stanno continuando imperterriti con la somministrazione (forzata) di un farmaco sperimentale dai fumosi margini di sicurezza che non cura, non protegge e non arresta la diffusione del virus… e si permettono di invocare il principio di precauzione).
«C’è un forte consiglio, un auspicio da parte dell’autorità sanitaria del Paese», affinché «questa quarta dose venga somministrata agli ultraottantenni», oltre che «agli ospiti delle strutture residenziali per anziani e a tutti coloro con un’età compresa tra i 60 e i 79 anni che hanno connotazioni di fragilità per patologia concomitante: dalla fibrosi polmonare al diabete, a scompensi cardiaci rilevanti, piuttosto che pazienti che abbiano malattie neurologiche come la Sla o la sclerosi multipla, che in qualche misura determinano un danno importante per patologia acquisita attraverso infezione da Sars-CoV-2». (Evidentemente siamo davvero troppi su questa terra).
Il numero uno del Css ha rimarcato in particolare come il criterio dell’età sia “largamente giustificato dal fatto che ancora oggi l’età mediana di coloro che perdono la vita per Covid è superiore agli 80 anni”. Quindi offrire copertura a quei 4 milioni di connazionali oltre gli 80 anni d’età risponde esattamente a quel principio di massima precauzione cui facevo prima riferimento», e che ha motivato anche le raccomandazioni diffuse dall’Agenzia europea del farmaco (Ema) e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc).
Hanno tanti buoni motivi. Noi anche.
Fonte Il Sole 24 ORE