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Mattia Brugnerotto, il pizzaiolo di Asiago, 31 anni, è morto nel sonno l’estate scorsa, a dieci ore dal vaccino anti Covid, ma non si può dire che il vaccino abbia responsabilità secondo il giudice. A tradirlo è stato il cuore sostiene la perizia medico legale. Il pm Luigi Salvadori ha chiesto di archiviare il fascicolo per omicidio colposo aperto a carico di ignoti. E questo in base all’esito dell’autopsia. Dall’esame effettuato dal dottor Dario Raniero, a cui hanno fatto seguito approfondimenti all’istituto di patologia cardiovascolare dell’Università di Padova, non è emersa infatti alcuna connessione tra la dose di vaccino inoculata (Pfizer), tra l’altro l’unica, e il decesso dell’asiaghese. A stroncarlo, conclude il medico legale, è stato un «arresto cardiocircolatorio o secondario ad aritmia cardiaca in soggetto con quadro di pregressa miocardite». E cioè un’infezione al tessuto muscolare del cuore, riscontrata cinque anni prima in seguito a un ricovero in ospedale e che Mattia aveva comunicato, è stata infatti riportata anche nell’autocertificazione che il ragazzo aveva consegnato al centro vaccini di Canove di Roana.
Gli esami
Quel venerdì aveva chiesto il giorno al lavoro. La mattina dopo la madre Terry preoccupata perché il suo unico figlio, non si era svegliato come al solito e rischiava di presentarsi in ritardo alla pizzeria «Da Tata», lo ha trovato senza vita in camera. Quando ormai non c’era più nulla da fare per rianimarlo, come constatato dai paramedici del Suem 118 intervenuti. La famiglia ha presentato un esposto in procura affidandosi all’avvocato Roberto Rigoni Stern e nominando un proprio consulente, cercavano la verità.
Ora l’esito dell’autopsia afferma che non c’è stata una relazione causale tra la somministrazione del vaccino e il decesso di «Meci», così veniva chiamato dagli amici il giovane che, in passato, era stato affetto da miocardite. Ma è anche vero che gli esami macroscopico e istopatologico del cuore non hanno evidenziato alcuna infiammazione acuta in atto al momento del decesso. E non essendo stata riscontrata alcuna evidenza di una nuova miocardite, non è stato possibile affermare una connessione causale o concausale dovuta al vaccino, relativa alla tragedia. Tutti gli accertamenti livello tossicologico ed istopatologico hanno escluso ogni altra possibile causa di morte improvvisa, tanto che il medico legale ha concluso come «in un’ottica di elevata probabilità, Brugnerotto sia deceduto a causa di una fatale aritmia». A commentare i risultati il legale dei parenti. «In questo momento segnato da una profonda tristezza per la drammatica vicenda che ha colpito questa famiglia e tutta la Comunità asiaghese, – dichiara l’avvocato Roberto Rigoni Stern – non possiamo che prendere atto degli esiti della consulenza medico legale disposta dalla procura pur essendo davvero sconcertante che il tragico fatto abbia interessato un giovane ragazzo che non aveva recentemente accusato alcun tipo di sintomo o malore e che aveva deciso di sottoporsi a distanza di così poco tempo dalla guarigione dalla malattia ( aveva superato il covid pochi mesi prima) all’inoculazione del vaccino».