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Pochi giorni dopo il malore improvviso che ha colpito il sacerdote di Piacenza durante la messa e il decesso improvviso del vicedirettore dell’archivio diocesano (leggi il nostro articolo “Malori improvvisi durante la messa colpiscono due sacerdoti nelle ultime ore. Un decesso e un ricovero d’urgenza”), altri tre sacerdoti colpiti da malore improvviso.
Il Vescovo di Bergamo, Monsignor Francesco Beschi, stava distribuendo la Comunione ai fedeli quando si è accasciato a terra nel pomeriggio di ieri, giovedì 8 dicembre. Inizialmente pareva avesse sbattuto la testa, ma la cosa è stata poi smentita. Immediato l’intervento di alcuni presenti, così come di un’ambulanza e dei sanitari. Il vescovo non ha perso conoscenza.
La chiesa, piena per la celebrazione della Festa dell’Immacolata, è stata fatta evacuare immediatamente e la celebrazione è stata ovviamente sospesa. I mezzi di soccorso hanno poi trasportato il vescovo all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo.
Nella mattinata, nella chiesa di Monzambano (Mantova) si sono vissuti attimi di grande paura durante la messa delle ore 10. Don Riccardo Crivelli infatti, mentre stava leggendo il Vangelo della Festa dell’Immacolata, si è fermato improvvisamente e per i fedeli è stato quasi immediato capire che il parroco stava accusando un malore.
E’ stato subito soccorso da alcuni di loro tra cui la pediatra Arianna Arieti che stava partecipando alla messa. Il sacerdote è stato fatto sedere e gli sono stati prestati i primi soccorsi. Fortunatamente la fase più critica del malore è stata superata nel giro di poco, poi qualche ora di riposo sembra aver avuto un effetto benefico a don Riccardo che dovrà comunque cercare di evitare affaticamenti nei prossimi giorni.
Un infarto da malore improvviso ha ucciso, invece, don Giovanni ‘Nino’ Marraffa, trovato morto mercoledì 30 novembre 2022 in un campo di contrada Pozzo Sfondato, nella frazione di Uggiano Montefusco di Manduria, in provincia di Taranto. Lo ha confermato l’autopsia eseguita martedì 6 dicembre dal medico legale Giampiero Bottari su incarico del pm Filomena Di Tursi della procura di Taranto, che sta coordinando le indagini dei carabinieri sull’accaduto. Le escoriazioni trovate sul suo corpo sono risultate compatibili con una caduta successiva al malore.