Migliaia di pubblicazioni scientifiche e casi clinici peer-reviewed da consultare
Da una serie di test di laboratorio e’ emerso che l’effetto neutralizzante degli anticorpi indotti dai vaccini in 54 soggetti – tra cui anche 15 sottoposti alla terza dose booster – e’ basso contro Omicron.
È risultata bassa anche l’efficacia degli anticorpi monoclonali sviluppati contro altre varianti di virus.
Per verificare l’efficacia dei vaccini su Omicron gli esperti Usa hanno studiato l’attivita’ neutralizzante dei quattro principali vaccine anti-COVID-19— Pfizer-BioNTech, Moderna, Johnson & Johnson, AstraZeneca — contro Omicron su campioni di 54 partecipanti vaccinati con due dosi (inclusi 15 con dose booster di Pfizer-BioNTech o di Moderna).
I ricercatori hanno osservato un calo significativo dell’efficacia dei vaccini contro Omicron, anche con i campioni di anticorpi di due partecipanti che erano precedentemente risultati positivi al SARS-CoV-2.
Infine il calo di efficacia e’ risultato significativo anche per 17 dei 19 anticorpi monoclonali testati. Solo romlusevimab e sotrovimab mostrano di mantenere la loro efficacia anche contro Omicron, concludono i ricercatori.
Ieri mattina Francesco Vaia, il direttore dello Spallanzani di Roma, ha scritto su Facebook: “Non consentire a tutto il mondo di vaccinarsi, superando la logica del brevetto e del profitto fuori controllo, e non aggiornare ancora i vaccini alle varianti si sono dimostrate scelte tragiche e sciagurate. E molti governi ne portano la responsabilità”.
Poi Massimo Galli, ex direttore delle Malattie infettive al Sacco di Milano: “Questo virus ci ha dimostrato, nell’arco di un anno solare, di aver tirato fuori tre varianti una più diffusiva dell’altra”. “Se i prodotti a vettore virale sono più o meno usciti di scena come vaccini strategici – ha continuato – per rimanere tali quelli a mRna hanno bisogno di aggiornamento”.
Ancora più netta Maria Rita Gismondo, direttore della Microbiologia sempre al Sacco: i vaccini attuali sono stati pensati per “il virus ‘nonno’, quello di Wuhan”, ora invece “dobbiamo pretendere vaccini nuovi” perché “le nuove varianti non sono coperte come dovrebbero”.
Infine Walter Ricciardi, consulente del Ministro Speranza, parla già di quarta dose: “ci sarà bisogno di una quarta, ma io la chiamerei richiamo. E comunque non si partirà prima di alcuni mesi, a maggio o giugno. Il sistema di testing e tracciamento resta un perno essenziale della strategia dì contenimento del virus ma dovrebbe avere una regia coordinata da parte di Stato e regioni. Comunque l’attivismo dei cittadini che si auto-cautelano è un bene. Per l’aumento dei casi le norme che abbiamo si sono dimostrate efficaci. L’impennata dei casi è impetuosa ma grazie al vaccino preme poco sulla rete ospedaliera rispetto al passato. A gennaio andremo oltre i 100mila contagi al giorno. Non credo tornerà il lockdown totale però: le regioni diventeranno arancioni e rosse, con le limitazioni che conosciamo”.