• Aprile 19, 2024

L’ex Presidente della Regione sta male e si sfoga: “il V. covid era merda e ci hanno obbligati a mangiarla!”

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Nino Spirlì fino a pochi mesi fa era il Presidente della Regione Calabria. La Presidenza era stata ottenuta dopo il decesso di Jole Santelli il 15 ottobre 2020. E’ stato al vertice della Regione per oltre un anno fino alle votazioni che hanno eletto Roberto Occhiuto.

Nino Spirlì, 61 anni, è un giornalista affermato, scrittore e autore di alcuni tra i più noti format televisivi di Rai e Mediaset, omosessuale dichiarato, con una forte sensibilità cattolica e un convinto impegno politico a destra, nelle fila della Lega. Ha fondato il think tank sovranista “Cultura Identità“, ha scritto un romanzo intitolato “Diario di una vecchia checca” e pubblica periodicamente sul Giornale.

Poche ore fa, Spirlì si è sfogato su Facebook scagliandosi duramente contro il vaccino covid.

Scrive Spirlì: ““Vaccini” in vena o Le 120 giornate di Sodoma.Era merda. E ci hanno obbligati a mangiarla. Proni e schiavi, come nelle scene più raccapriccianti del film capolavoro di PPP. Convinti con forza coercitiva istituzionale che si trattasse di ambrosia. Era merda e scorre nelle nostre vene. A noi, e solo a noi, piove nel corpo e nello spirito una tempesta di dolori mai conosciuto. Dalle cardiopatie ai reumatismi. Dai chiodi nelle ossa alle confusioni nella testa. E quelle maledette vertigini, che ti terremotano le gambe e il petto! Il sughero nelle mani ha sostituito la carne. Cedono gli equilibri e si affanna il petto. Dicono che sia normale, ma normale non è!!! Prima di questa farsa satanica, non c’era! Li chiamano vaccini, nei laboratori dell’inferno, ma sono solo aggiustamento di tiro! In peggio! Della serie, se non crepano col virus, tranquilli, ci pensiamo noi con la “cura”. Ci siamo cascati in molti. Per amore, spesso. Per salvare, spaventati dalla possibilità che potesse accadere l’irreparabile, Nonni, Figli, Amori. Oggi, invece che in panetteria, facciamo code in farmacia. A consumare i loro confetti di vario colore! E il veleno continua. Triste, questa lunga fine del mondo! Venti di guerra provocata e imposta. Oceani di veleni sintetici. Invasioni di virus alieni. L’Umanità buona NON ce la farà! Chissà, Quei Segreti… forse, e non forse, l’unico farmaco buono resta solo la preghiera. Almeno, rilassa…

Nel 2020 è diventato Governatore della Regione Calabria dopo la morte di Jole Santelli, di cui era vice Presidente in quota Lega, con un ruolo da Assessore alla Cultura nella giunta di Centrodestra. Ha governato la Calabria per circa un anno, e lo ha fatto gestendo la fase “clou” della pandemia in controcorrente rispetto alle idee del suo partito, in piena sintonia con l’allora premier Conte e il Ministro della Salute Speranza.

Nel giorno della sua terza vaccinazione, Spirlì dichiarava: “in veritĂ , non ho mai amato i vaccini. Mi riportano al terrore di una mattina di oltre cinquant’anni fa, quando, in fila con i miei compagni di classe, bimbo di seconda elementare, aspettavo, pallido e confuso, il mio turno per essere sottoposto allo strazio dell’antivaiolo. Sentivo le urla bagnate di lacrime dei miei compagnetti e, muto come un abisso, affidavo ad ogni passo la speranza che quell’orrore trovasse una fine. Un’ora dopo, ero a casa con febbre altissima e un rifiuto tale, a quella porcheria che mi era entrata nelle vene, che nemmeno la cicatrice lucida mi rimase sul braccio. Negli anni a venire, il mio rapporto con i vaccini rimase lo stesso. Anzi, peggiorò alquanto. Sia a quello ricevuto nell’infermeria del battaglione di Cesano, da allievo ufficiale di complemento, che a quelli antitetanici che ho subito piĂą volte per i vari interventi chirurgici a cui mi sono dovuto sottoporre. Ma, tant’è! All’arrivo del Covid, per dovere civico e istituzionale, non ci ho pensato su nemmeno per un secondo: lasciavo casa alle sette del mattino e ci tornavo a notte fonda. Per tutti i giorni della settimana. E a casa ci vive Lei, la Madre divenuta Figlia. La Radice Sacra da tutelare. GiĂ , mia Madre in primis, poi la Famiglia, i Collaboratori, la Gente di Calabria che ho continuato a ricevere e visitare, sia in ufficio che in giro per tutti i Comuni della Calabria. Per Tutti Loro, ho porto il braccio, per una, due, tre volte. Lo farò ancora per mille e mille, se sarĂ  necessario. PerchĂ©, non ciò che vogliamo noi, egoisticamente e arrogantemente, ma ciò che è giusto per Tutti dobbiamo fare perchĂ© non viviamo in una isolata casa nella prateria, ma nel cuore della SocietĂ  Umana. Ecco perchĂ©. A prescindere“.

FONTE

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