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Il ministro Schillaci nei giorni scorsi ha sottolineato, «da tecnico», come questa non sia una questione politica: «Se guardiamo alle due Nazioni che hanno liberalizzato di più su questo fronte ci sono Inghilterra e Spagna (hanno abolito la quarantena, ndr), con i conservatori a guidare il primo Paese e il centro sinistra a guidare il secondo».
«Oggi – continua il ministro – alcune misure sono eccessive, ci stiamo lavorando con Iss, Aifa e Istituto Spallanzani: se i dati epidemiologici continuano a essere buoni sull’isolamento avremo delle norme meno rigide».
Cinque giorni di isolamento per gli asintomatici e cinque giorni anche per chi ha sintomi lievi se non si ha la febbre, ma con l’accortezza di usare la mascherina se non ci si è negativizzati nei giorni successivi.
Questo il parere che l’Istituto Spallanzani ha inviato al ministero della Salute per le nuove regole sull’isolamento per i positivi al Covid. Raccomandazioni e non imposizioni dunque, fa sapere l’istituto romano, perché questo «è il momento della responsabilità». Il virus è meno patogeno, è la fase di responsabilizzazione dei cittadini non degli obblighi.
Nel suo parere l’Istituto sottolinea come «in molti Paesi è stato ridotto drasticamente il periodo di isolamento per le persone risultate positive». «Noi riteniamo – spiega ancora lo Spallanzani – che per gli asintomatici l’isolamento possa durare 5 giorni dalla positività, senza bisogno di un ulteriore test negativo».
«Stiamo lavorando anche sulla quarantena per far sì che soprattutto i pazienti asintomatici positivi possano rientrare prima. A breve anche su questo faremo una comunicazione, eventualmente eliminando anche il tampone finale» ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci.