• Marzo 29, 2024

Arresto del “falso avvocato” per truffe ai non vaccinati. In Italia e all’estero “esercitava” in ben undici “studi”. L’elenco delle città coinvolte

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Il “falso avvocato” Tommaso Rossini, arrestato l’altra notte dalla Guardia di Finanza nell’indagine della Procura di Asti, era molto attivo sui social in ambito vaccinale e aveva creato un sito costituito dalla sola “home page” con ben undici indirizzi di “studi” in cui “riceveva” chi si affidava a lui credendo fosse un avvocato come millantava.

Inoltre, spunta sul web un vecchio articolo del 2006 su una milionaria truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, malversazione, bancarotta fraudolenta e riciclaggio che ha coinvolto un allora 41enne di Mola di Bari, Tommaso Rossini.

I dati anagrafici coincidono, visto che il Comando della Guardia di Finanza di Asti, dopo l’arresto nella notte tra giovedì 28 e venerdì 29 luglio, ha diramato dati identificativi completi: “Tommaso Rossini, nato a Bari il 14.07.1965, residente in Mola di Bari, Via Gaetano Salvemini, n. 87, domiciliato in Svizzera“.

Si legge nel vecchio articolo del 7 dicembre 2006 dal titolo: “FONDI 488, TRUFFA DA 10 MILIONI”.

“Ad insospettire gli uomini della guardia di finanza è stato il suo tenore di vita. La società di salotti che aveva fondato era fallita, ma lui, un imprenditore di Mola, si faceva vedere in giro con una Porsche Carrera. Così è partita un’ indagine. E i militari del nucleo di polizia tributaria hanno scoperto una truffa da più tre milioni di euro. Un giro di finanziamenti erogati per l’ ampliamento dell’ attività industriale e impiegati, invece, per l’ acquisito di auto di lusso. Tommaso Rossini, 41 anni, è il principale indiziato nell’ inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Marco Dinapoli e del sostituto Renato Nitti. L’ imprenditore, responsabile della holding “Rossini spa”, da ieri mattina è in carcere. Ai domiciliari, invece, sono finite la moglie Anna Rotondi e sua sorella Annalisa Rossini, amministratrice e socia di fatto di una delle società al centro delle indagini. Quattro invece gli obblighi di dimora, notificati a altri rappresentanti dell’ azienda e ad un impiegato di banca. Le accuse sono a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, malversazione, bancarotta fraudolenta e riciclaggio. La truffa, scoperta dalle fiamme gialle, era semplice. Il meccanismo ideato da Tommaso Rossini, invece, molto complesso. E gli uomini del nucleo di polizia tributaria, per trovare conferma all’ ipotesi investigativa, hanno esaminato numerose e articolate operazioni finanziarie. Le società che facevano parte della holding chiedevano e ottenevano le erogazioni, beneficiando della 488. Poi, puntualmente, fallivano. E per ottenere nuove risorse, gli amministratori costituivano nuove spa. I fondi, sulla carta, dovevano servire per ampliare e potenziare l’ attività industriale e invece, secondo l’ accusa, almeno in parte sarebbero finiti sui conti personali degli amministratori, utilizzati anche per comprare auto di lusso come una Porsche, una Lamborghini Diablo e una Ferrari Testarossa. Gli imprenditori rastrellavano le erogazioni pubbliche. Dal ’98 al 2006 hanno ottenuto dieci milioni di euro, più di tre quelli che sarebbero stati distratti. Per riuscire a farlo avevano complici, l’ impiegato di un istituto di credito soprattutto che ha fornito loro false referenze bancarie, documentando anche un aumento di capitale sociale per due miliardi e mezzo di lire, in realtà mai avvenuto. Il denaro, in realtà, hanno scoperto gli uomini del nucleo di polizia tributaria, fu depositato sul conto corrente solo per dieci minuti, il tempo necessario per stampare il documento bancario esibito al ministero che poi ha erogato il finanziamento. L’ inchiesta, oltre ai provvedimenti firmati dal gip Jolanda Carrieri (per alcune posizioni la misura è stata alleggerita dall’ indulto), conta anche sedici indagati. Tra loro, oltre a due impiegati di banca, soci e amministratori delle società, costituite per erogare i finanziamenti”.

In questi mesi, invece, sui social venivano pubblicizzati i suoi “studi legali” per aiutare i “non vaccinati”, sparsi in Italia e all’estero.

Di seguito località ed indirizzi:

  1. Mola di Bari (Bari), via Salvemini n.87
  2. Poggiardo (Lecce), via della Rimembranza n.12
  3. Napoli, via Piave n.218
  4. Portici (Napoli), via Gianturco n.21
  5. Roma, via del Fosso di Acqua Acetosa Ostiense n.43
  6. Mercenasco (Torino), via Cernaia n.8
  7. Lugano (Svizzera), P.zza Alessandro Manzoni n.8
  8. Stoccarda (Germania), Via Wespen Weg n.4
  9. Chișinău (Moldavia), Str. Matei Basarab, 2/1
  10. Khimki (oblast’ di Mosca – Russia), Druzhby n. 180 dom 5
  11. Samara (Russia), Teatralnyy proezd n. 6 dom 10 A

FONTE

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