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Il Quebec sta facendo marcia indietro sull’obbligo di vaccinazione COVID-19 per gli operatori sanitari, hanno annunciato mercoledì i funzionari governativi.
Dopo aver posticipato più volte la scadenza, il ministro della Salute Christian Dubé ha dichiarato che la provincia abbandonerà del tutto la misura, poiché la rete sanitaria non può permettersi di perdere le migliaia di dipendenti non vaccinati.
La perdita di personale non vaccinato avrebbe avuto un “effetto devastante sul sistema“, secondo il ministero della salute.
Il piano della provincia di sospendere i lavoratori non vaccinati a partire dal 15 novembre avrebbe costretto il settore sanitario a tagliare i servizi e avrebbe compromesso gli sforzi per migliorare le condizioni di lavoro per tutti i dipendenti.
Mentre il 97% di coloro che lavorano nel sistema sanitario del Quebec sono vaccinati, 14.000 non hanno ricevuto la prima dose e di questi, 5.000 sono a contatto diretto con i pazienti.
Mentre la vaccinazione non sarà più obbligatoria per gli attuali dipendenti, Dubé ha aggiunto che tutti i nuovi assunti nel campo dell’assistenza sanitaria dovranno essere vaccinati.
Il personale non vaccinato sarà obbligato a sottoporsi al test per COVID tre volte alla settimana e coloro che non si conformeranno saranno sospesi senza retribuzione.
Il governo aveva originariamente fissato una scadenza del 15 ottobre per tutti i lavoratori da vaccinare, ma l’ha prorogata nella speranza di convincere il personale a vaccinarsi.
Il tasso di vaccinazione tra gli operatori sanitari è salito da circa il 90% al 97% da quando il governo ha annunciato per la prima volta la sua intenzione ad agosto di imporre un obbligo.
Il dottor Donald Vinh, specialista in malattie infettive presso il McGill University Health Centre (MUHC), ha dichiarato che per il governo del Quebec tale mossa, si rivelerà a effetto boomerang.
“Temo che non sia la scienza che sta guidando il processo decisionale politico”, ha detto Vinh.
“Gli operatori sanitari che non sono adeguatamente vaccinati si troveranno a più alto rischio di dover essere ricoverati in ospedale”, ha aggiunto.
Michel Lachance, un paramedico non vaccinato che ha partecipato a una causa attualmente in corso contro l’obbligo vaccinale della provincia, ha riferito a Global News di essere sollevato. “Sono davvero felice, ho alleviato un peso che ho avuto per un paio di mesi”.
“È stata la decisione legale corretta”, ha riferito Natalia Manole, un avvocato che rappresenta i dipendenti non vaccinati nella causa.
Daniel Desharnais, vice ministro aggiunto incaricato di collegamento con le reti sanitarie locali, ha affermato che il sistema sanitario della provincia è così a corto di personale che una riduzione della forza lavoro, anche solo dell’uno per cento, avrebbe “effetti molto dannosi”. L’applicazione del decreto avrebbe comportato una riduzione delle ore di lavoro di circa il quattro per cento complessivo e fino al nove per cento in alcuni servizi, ha dichiarato.
Desharnais ha affermato che una riduzione dei servizi in settori come l’assistenza domiciliare o l’assistenza a lungo termine potrebbe avere un effetto domino su altri servizi, costringendo i pazienti a rimanere più a lungo in ospedali affollati.
Il ministro della salute ha tuttavia avvertito i lavoratori non vaccinati che la provincia probabilmente sostituirà il personale non vaccinato non appena ci saranno abbastanza dipendenti vaccinati tra cui scegliere.
I funzionari sanitari hanno ripetutamente sottolineato che la vaccinazione contro COVID-19 è necessaria per proteggere i pazienti vulnerabili.
https://globalnews.ca/video/rd/ecc9af30-3cf3-11ec-8c72-0242ac110004/?jwsource=cl
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