Migliaia di pubblicazioni scientifiche e casi clinici peer-reviewed da consultare
Drammatica testimonianza di un’insegnante messinese in Lombardia raccolta da MessinaToday.
La scorsa primavera è rientrata a Messina e da allora non esce più di casa a causa di disturbi e dolori persistenti.
Il 10 marzo la docente si è sottoposta al vaccino Astrazeneca. Il lotto somministrato all’hub di Milano Fiera è AZ/ABV6096-39. La donna dichiara ai sanitari di essere un soggetto allergico ai farmaci: “Parlo con il medico di riferimento che mi risponde di farlo tranquillamente, firmo il consenso, dovevo restare trenta minuti in attesa ma avverto subito i sintomi delle allergie, mi iniettano antistaminico e dopo anche cortisone, rimango in osservazione, i malori rientrano e torno a casa insieme alle colleghe”.
I medici le avevano dato tre giorni di cura a base di cortisone ma quando la docente termina il ciclo farmacologico prescritto inizia ad avvertire forti mal di testa e disturbi anche alla mandibola e alle orecchie. Allerta il medico di base ma i malesseri continuano e la donna si reca al Pronto soccorso. Iniziano visite su visite, tac da cui non risulta nulla ma i forti dolori non accennano a diminuire. “Il neurologo mi dice che si tratta di una neuropatia e scrive nel referto di presumibile reazione immunologica al vaccino anticovid Astrazeneca. Faccio anche una risonanza magnetica all’encefalo che risulta negativa, mi prescrive dei farmaci specifici ma il dolore non va via, intanto anche la mia vista si offusca”.
Il calvario dell’insegnante purtroppo è solo all’inizio. Da maggio inizia e con dosi sempre più forti il tegretol, indicato dal neurologo, che fornisce una riduzione ai perenni fastidi. “Dall’undici marzo non lavoro più, non riesco più a poter persino ridere, non vedo film con scene di azione perché mi spaventano, non posso assistere a un litigio che mi emoziono, mi rendo conto di essere un’altra persona. Il mio medico di base ha segnalato il caso all’agenzia del farmaco”.
Ora Roberta, che è pure priva di green pass (dovrebbe sottoporsi a tamponi costanti) e non ha esenzione, deve pagarsi farmaci e visite da sola e da marzo a oggi ha speso qualcosa come duemila euro.