• Aprile 24, 2024

In pubblicazione lo studio universitario italiano sulla possibile genotossicità dei vaccini mRNA

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Ne aveva parlato mercoledì 12 gennaio alla trasmissione “L’Arena” (La7) Giovanni Frajese, Professore Associato di Scienze Tecniche Mediche Applicate presso l’Università di Roma “Foro Italico” e con background di insegnamento e ricerca nei campi dell’endocrinologia e della ricerca sul cancro. 

In quell’occasione, il Prof. Frajese ha detto: “Leggo la nota dell’Ema e dell’Aifa che dice che si ritiene che i componenti del vaccino non presentino alcun potenziale genotossico, per cui non sono stati fatti gli studi né di carcinogenesi né di genotossicità, perché si presume che questi componenti non debbano avere questa azione. C’è però una nuova problematica emersa da nuovi studi”.

Frajese, a questo punto, ha fatto riferimento ad uno studio recente effettuata dalla casa farmaceutica americana Moderna che, in esperimenti condotti sui topi, ha testato un vaccino mRNA e i suoi effetti genotossici.

In particolare l’indagine si è focalizzata sul vaccino mRNA-1706 per il virus Zika, diverso dal vaccino mRNA-1273 per il covid, ma sviluppata con la stessa tecnica mRNA

Contemporaneamente è stato condotto un ulteriore esperimento di controllo con una preparazione vaccino-simile ma contenente mRNA di un gene scorrelato (la Luciferasi).

Mentre nel secondo caso non è stata segnalata una genotossicità statisticamente significativa, nel test del vaccino mRNA contro il virus Zika la tabella presente nel documento di Moderna fornito dall’Agenzia Europea del Farmaco segnala una “genotossicità debole”.

Si legge, tra l’altro, a pagina 50 del Report dell’Agenzia europea del Farmaco che descrive gli esperimenti di Moderna sul vaccino mRNA-1706: “In questo studio sono stati riportati aumenti statisticamente significativi degli eritrociti micronucleati in entrambi i sessi. Un forte aumento dell’evento iniziale molecolare (MIE) è stato osservato 48 ore dopo la somministrazione finale nel gruppo con la dose più alta nei ratti maschi (mRNA-1706: 4,0/5,2 mg/kg; SM-102: 54,1 mg/kg). Non è stata riportata alcuna chiara relazione dose-risposta”.

Continua Frajese su La7: “Moderna ne ha fatto uno recentemente per vedere se ci fosse stato qualche tipo di azione. Quello che è uscito da questo studio, che è un po’ particolare perché è stato fatto usando un mRna diverso da quello che c’è nel vaccino, 1706 al posto del 1273, è che ci sta un’azione debole di genotossicità“. Questo vuol dire per il Prof. Frajese che “l’azione di genotossicità è possibile e andrebbe studiata con la sequenza specifica“.

Frajese conclude il suo intervento a La7 dicendo che sarebbero importanti studi in tal senso da parte dell’Agenzia italiana del Farmaco, dell’Agenzia europea e del governo perché “la genotossicità significa possibilità di cancro e altre” e dovrebbero condurre questi test prima di dare queste cose ai bambini, soprattutto agli adolescenti, con il rischio di questa problematica“.

Il Prof. Giovanni Frajese, come scrive oggi 16 gennaio La Verità, è tra gli autori di uno studio che potrebbe essere pubblicato a breve sulla genotossicità dei vaccini mRNA.

Gli altri autori sono, come Frajese, docenti e ricercatori universitari: Mariano Bizzarri, Nicola Schiavone, Maria Luisa Chiusano, Ciro Isidoro, Marco Cosentino e Stefano Dumontet.

Nicola Schiavone, ricercatore in Patologia Generale all’Università di Firenze, ha detto a La Verità: “Questi dati fanno pensare perchè arrivano da esperimenti che non sono riusciti a dimostrare in modo incontrovertibile la non genotossicità dei vaccini”.

“Abbiamo bisogno di più dati”, conclude Schiavone, “perchè gli esperimenti effettuati sono incompleti e non ci sono informazioni sufficienti per capire se effettivamente dei rischi di genotossicità ci siano o meno. Un esperimento non fa primavera e quello in cui è stata registrata della genotossicità bisogna vedere quante volte è stato ripetuto e il suo setting sperimentale preciso, tuttavia degli approfondimenti sono d’obbligo”.

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