• Aprile 26, 2024

Pisa-MORTE CARDIACA IMPROVVISA GIOVANILE: parte il primo progetto di screening nelle scuole e prevede un “registro regionale per le analisi genetiche”

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Parte il primo screening mirato in Toscana, condotto nelle scuole secondarie attraverso la somministrazione di questionari sulla familiaritร  per morte improvvisa e lโ€™esecuzione di elettrocardiogrammi digitali, รจ partito lโ€™ultima settimana di marzo presso lโ€™Istituto da Vinci-Fascetti, a Pisa in via Contessa Matilde, nellโ€™ambito del progetto Just (acronimo di JUvenile Sudden deaTh: JUST know and treat โ€“ Morte cardiaca improvvisa giovanile: conoscerla per prevenirla) sostenuto dalla Fondazione Pisa e promosso dai professori Michele Emdin e Claudio Passino, entrambi della Scuola Superiore Santโ€™Anna e della Fondazione Monasterio, e dal prof. Marco di Paolo dellโ€™Universitร  di Pisa.

Il progetto Just ha portato alla realizzazione, di un registro informatico dei casi di morte improvvisa, alla messa a punto di una strategia di intervento basata sulla programmazione della diffusione delle tecniche di โ€œbasic life supportโ€ (rianimazione cardiopolmonare) per โ€œlaiciโ€, alla messa a punto di campagne di educazione e, appunto, allโ€™attuazione di screening mirati nelle scuole secondarie come quello che si svolge in questi giorni allโ€™Istituto da Vinci-Fascetti, a Pisa.

Lo screening รจ organizzato in collaborazione con il dirigente scolastico Federico Betti, con i suoi collaboratori Gaetano Fabozzi e Stefano Mazzantini, con i docenti di scienze motorie e con i collaboratori scolastici dellโ€™istituto, con Fabio Pagliazzi e Valeria Raglianti del Provveditorato agli Studi di Pisa. A eseguire i controlli sui giovani sono i cardiologi Alberto Giannoni e Francesco Gentile, con gli infermieri e i tecnici della Fondazione Monasterio (Silvia Terenzoni, Francesca Bramanti, Teresa Ceccanti, Cristiane De Jesus, Anna Di Sessa, Giovanni Iudice, Sara Guerrieri, Maria Giuseppina Paci, Elisabetta Menicagli, Letizia Diara), coordinati da Marco Vaselli.

La rianimazione di Christian Eriksen, il giocatore danese dellโ€™Inter, ha emozionato lโ€™opinione pubblica come รจ accaduto in passato per le morti premature di Astori, Curi, Morosini suscitando cordoglio universale. Poche condizioni mediche sono piรน traumatiche della morte improvvisa, non anticipata da nessun sintomo, di una persona giovane.

Si tratta di un evento raro, in genere legato ad una aritmia fatale, ma la sua presentazione drammatica e lโ€™impatto sulla famiglia e sulla comunitร  tutta trova un rilievo amplificato nei casi degli atleti che esemplificano la metafora di una vulnerabilitร  nascosta in una persona in apparenza perfettamente sana. La morte improvvisa nei giovani รจ rara (incidenza stimata fra 1 e 10 casi/100.000 persone/anno), con circa il 25 % dei casi durante attivitร  sportiva, ma ha un impatto notevole in termini di anni di vita persi, data la lunga aspettativa di vita di persone giovani.

โ€œรˆ giustificato considerare la morte cardiaca improvvisa del giovane come una condizione sanitaria di assoluta rilevanza: fra le condizioni predisponenti identificate ci sono le cardiomiopatie, le canalopatie (le sindromi del QT lungo e del QT corto, la sindrome di Brugada), i difetti cardiaci congeniti (origine anomala delle coronarie), le miocarditi, i traumi toracici, lโ€™assunzione di farmaci o sostanze dโ€™abuso. La displasia aritmogena del ventricolo destro e la sindrome del QT lungo sono le cause aritmiche piรน comuni di morte cardiaca improvvisa. Si stima che la rianimazione cardiopolmonare e la disponibilitร  diffusa di defibrillatori esterni semiautomatici potrebbero prevenire circa un quarto delle morti improvvise pediatriche e giovaniliโ€, come sottolineano i promotori del progetto Just.

Lโ€™autopsia nei casi di morte improvvisa giovanile รจ necessaria per alimentare efficaci campagne di prevenzione. Sembra un paradosso eppure รจ cosรฌ. Del resto, il progetto Just รจ stato anche un trampolino per chiedere lโ€™istituzione di un registro regionale “Presto – spiega Michele Emdin, docente di cardiologia alla Santโ€™Anna e direttore del dipartimento cardiotoracico della Fondazione Monasterio – chiederemo alla Regione una legge regionale per istituire un registro sulle morti improvvise: un data base che ci permette di ricostruire, come abbiamo fatto a Pisa con i tessuti prelevati in una cinquantina di autopsie eseguite negli ultimi anni, un albero genealogico genetico che aiuta moltissimo nella prevenzione. Quindi รจ importante che le famiglie colpite da questi lutti autorizzino lo svolgimento dellโ€™esame medico legale, perchรฉ esso รจ utilissimo a delineare un quadro di potenziali familiaritร  con queste patologie nei congiunti delle vittime”. Cโ€™รจ da superare uno “scoglio” psicologico. E lavorare sulla sensibilizzazione dellโ€™opinione pubblica. “Il nostro progetto – sottolinea Emdin – non si limita alla somministrazione di questionari e allโ€™esecuzione di elettrocardiogrammi digitali. Eโ€™ un vero e proprio percorso di educazione sanitaria. Il lavoro fatto dal professor Di Paolo, con i tessuti delle vittime esaminati nelle autopsie, รจ determinante per avere una rigorosa base scientifica per effettuare la prevenzione. Ecco perchรฉ dopo questi decessi รจ molto importante eseguire le autopsie che oggi vengono fatte solo se disposte dallโ€™autoritร  giudiziaria o in caso di decesso in ospedale”.

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