Migliaia di pubblicazioni scientifiche e casi clinici peer-reviewed da consultare
Numeri altissimi, secondo le fonti de “Il Messaggero”, tra i docenti che non intendono cedere all’obbligo vaccinale, previsto per gli operatori scolastici dal decreto legge n.176 del 26 novembre 2021.
Tra le soluzioni, al vaglio del Ministero dell’Istruzione, la chiamata a raccolta dei laureandi, giovani non ancora in possesso della laurea ma pronti ad entrare in classe per salvare l’anno scolastico e fare esperienza con l’insegnamento.
I prossimi tre giorni, gli ultimi prima della pausa natalizia, si prospettano difficili per i presidi alle prese con le cattedre lasciate scoperte dai docenti senza vaccino e la ricerca, spesso inutile, di supplenti da portare in classe per fare lezione. Per ora si proverà a tamponare le ore “scoperte” ma a gennaio si rischia il caos. Innanzitutto le scuole e gli uffici scolastici regionali stanno cercando di calcolare il numero dei docenti che stanno resistendo all’obbligo vaccinale previsto per il personale scolastico dal 15 dicembre.
Secondo le prime stime, sono circa 50mila i docenti non ancora vaccinati. Tra questi però si stima che una parte potrebbe regolarizzare la propria posizione secondo le disposizioni del decreto nei prossimi giorni. In molti istituti, infatti, c’è una quota di insegnanti che sta portando in presidenza la prenotazione del vaccino o ha già fatto la prima dose in queste ultime ore. La somma dei non vaccinati potrebbe scendere, a breve, a circa 40mila. Tra questi poi ci sono alcuni che, per motivi di salute, non possono ricevere il vaccino: sono quindi esentati, tramite certificazione medica, ma non possono stare a contatto con i ragazzi. Anche loro quindi devono essere sostituiti. Sono pochi i casi in cui il docente, non vaccinato per motivi di salute, sceglie e viene autorizzato a restare in classe, optando per un aumento di dispositivi di protezione come la visiera sul volto oltre alla mascherina.