Migliaia di pubblicazioni scientifiche e casi clinici peer-reviewed da consultare
Subito dopo la notizia della morte dell’ex calciatore Gianluca Vialli, sono iniziati a diffondersi articoli sul nuovo v. per il tumore al pancreas allo studio in Italia. Molte testate giornalistiche in queste ore hanno scritto, infatti, che dai fondi del Pnrr è arrivato all’ospedale Molinette di Torino un finanziamento di 950 mila euro per il vaccino 2.0 a Dna per il tumore al pancreas.
Il progetto è coordinato da Francesco Novelli, professore ordinario di immunologia e direttore del dipartimento di biotecnologie molecolari e scienze per la salute dell’Università, è stato sviluppato con il sostegno della Fondazione ricerca Molinette onlus e sarà condotto insieme all’Unità del Policlinico Giaccone di Palermo, guidato da Serena Meraviglia.
Il brevetto, già depositato, si intitola “un vaccino a DNA di seconda generazione codificante per le sequenze immunodominanti di alfa-enolasi per la cura del tumore del pancreas”. Il finanziamento metterà il Consorzio di Ricerca in condizione di completare un percorso di ricerca traslazionale svolto presso l’ospedale Molinette e ottenere l’autorizzazione ministeriale per lo studio clinico del vaccino, rendendolo così “sicuramente più appetibile – si legge in una nota dell’Università subalpina – per molti investitori dell’industria farmaceutica e biotech.
“Da anni – spiega l’Ateneo – il laboratorio del professor Novelli studia la relazione tra il sistema immunitario ed il tumore pancreatico, uno tra i tumori più aggressivi e letali. Questi studi hanno portato all’identificazione di una proteina iper-espressa nel tumore del pancreas, l’alfa-enolasi, capace di scatenare nei pazienti con tumore pancreatico sia una risposta anticorpale sia l’attivazione di linfociti T anti-tumore. Questa proprietà immunostimolante ha suggerito lo sviluppo di un vaccino a DNA, codificante l’intera sequenza di alfa-enolasi che si è rivelato efficace, ed in maggior misura in combinazione con la chemioterapia, nel ritardare la progressione del tumore pancreatico in modelli animali, senza tuttavia eradicarlo del tutto.
Allo scopo di aumentare l’efficacia terapeutica del vaccino, il gruppo del professor Novelli ha sviluppato un vaccino a Dna di seconda generazione, selezionando solo alcune sequenze dell’intera alfa-enolasi aventi la capacità di stimolare una più forte e sostenuta risposta anti-tumore (ENO3PEP). In modelli animali il vaccino ENO3PEP si è rivelato più efficace e potente rispetto a quello di prima generazione nel bloccare la progressione del tumore e nello scatenare una risposta immunitaria anti-tumore”.
“È un approccio nuovo da un punto di vista farmacologico” ha spiegato Novelli in un’intervista, “attualmente, sono in corso studi pre-clinici di biodistribuzione e tossicità su campioni animali per garantire la sicurezza del vaccino. Dopo di che, sulla base di questi dati, forniremo una documentazione all’Agenzia italiana del farmaco per richiedere l’autorizzazione alla sperimentazione su un piccolo campione umano di 10-15 pazienti. Bisogna verificare che in questi pazienti il vaccino non provochi effetti collaterali o insorgano problematiche mediche di altro tipo. Successivamente si apre la fase 2, dove bisogna verificare l’efficacia del vaccino per quanto riguarda l’attivazione della risposta immunitaria specifica e la risposta terapeutica dei pazienti. E se anche questa fase verrà superata, avvieremo una vera e propria sperimentazione su un grande gruppo di pazienti. Per arrivare, come si spera, a valutare il miglioramento della sopravvivenza dei pazienti che sono stati vaccinati rispetto a un gruppo di controllo a cui è stato somministrato il ‘placebo’. Il processo è ancora lungo, ma deve iniziare, occorrono altri finanziamenti e aziende interessate poi a produrre questo vaccino. Ma dobbiamo partire, perché attualmente non abbiamo a disposizione altri strumenti efficaci per dare una speranza di vita ai pazienti colpiti dal tumore al pancreas”.