Migliaia di pubblicazioni scientifiche e casi clinici peer-reviewed da consultare
Lo studio calma i timori di una nuova versione più severa della variante Omicron.
- Il rischio di ospedalizzazione da BA.2 è simile al ceppo iniziale
- Sottovariante studiata in Sud Africa, dove domina
La sottovariante BA.2 Omicron non causa COVID-19 più grave della variante Omicron originale, secondo un nuovo studio sudafricano ottenuto da Bloomberg mercoledì (16 febbraio).
Coloro che sono risultati positivi per la nuova sottovariante hanno subìto tassi di ricoveri simili a quelli infettati dall’Omicron originale, ha rilevato lo studio del National Institute for Communicable Diseases.
Nonostante i timori che BA.2 fosse più contagiosa del ceppo Omicron iniziale, la sotto-variante è ancora più mite rispetto alle versioni precedenti di SARS-CoV-2.
“Questi dati sono rassicuranti”, hanno dichiarato i ricercatori. “Il profilo clinico della malattia rimane simile”
La sotto-variante BA.2 di omicron in rapida diffusione non causa dunque una malattia significativamente più grave rispetto alla versione originale.
I pazienti infettati con la nuova sotto-variante hanno riportato tassi simili di malattia grave e ospedalizzazione a quelli con il ceppo omicron originale, secondo i ricercatori del paese, l’ Istituto Nazionale per le Malattie Trasmissibili che ha analizzato i dati di un grande gruppo ospedaliero e del servizio di laboratorio governativo, esaminando quasi 100.000 casi.
L’emergere di BA.2 ha causato una diffusa preoccupazione in quanto sembra essere ancora più trasmissibile del ceppo omicron originale che è stato identificato per la prima volta in Sud Africa e da allora si è diffuso in tutto il mondo, portando a ondate di infezioni negli Stati Uniti, in Europa e altrove. Lo studio indica che, come la versione originale, BA.2 è relativamente mite rispetto ai ceppi dominanti precedenti, come il delta.
“Questi dati sono rassicuranti“, hanno detto i ricercatori, suggerendo che, nonostante il vantaggio competitivo di BA.2, “il profilo clinico della malattia rimane simile”.