• Maggio 8, 2024

Brescia-La procura archivia il caso di Gianluca Masserdotti, nessuna correlazione per il 54enne vaccinato con AstraZeneca e morto di trombosi. La figlia: “Mio padre era sano”

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 La Procura ha deciso di archiviare il caso – era stata aperta un’inchiesta per omicidio colposo – in quanto all’origine del decesso ci sarebbe una patologia pregressa legata alla coagulazione del sangue, che fino a quel momento non aveva mai dato sintomi e dunque non era mai stata intercettata a livello medico.

Lo scrive Il Giorno, che riporta la richiesta di archiviazione della Procura di Brescia per la morte di Gianluca Masserdotti, il 54enne di Flero morto a 12 giorni di distanza dalla somministrazione della prima dose del vaccino Astrazeneca

«Mio padre era sano. Perché sia finita così non riusciamo a spiegarcelo» dichiarava Giulia, la figlia, subito dopo la tragedia. I familiari hanno subito pensato all’eventuale correlazione tra quella dose di AstraZeneca e il malore mortale che si è portato via il carrozziere.

Attendevano con ansia le risposte che sarebbero arrivate dai risultati delle analisi specifiche, eseguite appena Gianluca è arrivato in ospedale.

Dopo la vaccinazione, Gianluca Masserdotti aveva avuto indolenzimento e un po’ di febbre per un paio di giorni. «Nei giorni successivi, però, si sentiva molto stanco», raccontava Cinzia Del Regno, sua compagna da qualche tempo. Nel fine settimana la situazione si era aggravata. «Aveva un fortissimo mal di testa, si sentiva le gambe pesanti, ma domenica mattina aveva trovato la forza di giocare con mia figlia, prima di colazione. Quando si è alzato dal divano è caduto a terra, rigido. L’ambulanza è arrivata alle 9. Alle 10 in ospedale gli stavano già facendo un’angiografia per rimuovere il trombo», racconta ancora Cinzia. La corsa alla Poliambulanza, l’apprensione. «Nella notte tra lunedì e martedì è stato operato di nuovo per alleggerire la pressione sul cervello causata da un altro trombo», spiega Sonia. Ma il mercoledì viene dichiarata la morte cerebrale e viene disposto il trasferimento al Civile per il prelievo degli organi.

C’è il dolore, ma anche qualche perplessità: «È sempre stato detto che era meglio evitare di somministrare AstraZeneca sotto i 60 anni. E poi – sottolineva Sonia – mio fratello e la ragazza di Genova diventano “quell’unico caso su 100 mila”. Perché? Forse era meglio consigliare di fare delle analisi prima del vaccino. Se mio fratello aveva effettivamente un problema latente, sarebbe stato diagnosticato e, forse, non saremmo arrivati a questo punto.

Ci vuole più tutela per chi si vaccina» chiedeva la sorella.

Adesso la procura ha archiviato il caso, Gianluca non c’è più e la sua morte, una morte che si poteva evitare con delle semplici anamnesi prevaccinali è stata catalogata con il vigliacco “nessuna correlazione”, è avvenuta invano.

FONTE

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