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“L’invasione del cervello da parte del SARS-CoV-2 è stata osservata nell’uomo e si ipotizza che sia coinvolta nello stato post-COVID. L’infezione cerebrale è particolarmente pronunciata nel modello murino K18-hACE2 di COVID-19. La prevenzione dell’infezione cerebrale nella fase acuta della malattia potrebbe quindi essere di rilevanza terapeutica per prevenire i sintomi duraturi della COVID-19[…]
Qui dimostriamo che il trattamento di topi K18-hACE2 con melatonina e due farmaci derivati dalla melatonina, agomelatina e ramelteon, previene l’ingresso del SARS-CoV-2 nel cervello, riducendo così il danno indotto dal virus ai piccoli vasi cerebrali, l’infiltrazione di cellule immunitarie e l’infiammazione cerebrale.
Le analisi di modellazione molecolare, integrate da studi in cellule, hanno dimostrato che l’ingresso del SARS-CoV-2 nelle cellule endoteliali è impedito dal legame della melatonina a un sito di legame allosterico sull’ACE2 umano, interferendo così con la funzione dell’ACE2 come recettore di ingresso per il SARS-CoV-2″[…]
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