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È iniziato il Consiglio dei ministri convocato alle ore 13 a Palazzo Chigi, per l’esame del seguente ordine del giorno:
“-Decreto Legge: Misure urgenti in materia di divieto di concessione dei benefìci penitenziari nei confronti dei detenuti o internati che non collaborano con la giustizia, nonché in materia di entrata in vigore del decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 150, di obblighi di vaccinazione anti SARS-COV-2 e di prevenzione e contrasto dei raduni illegali;
– varie ed eventuali”.
L’articolo 6 della bozza di decreto-legge sul tavolo del Cdm anticipa dal 31 dicembre al 1° novembre 2022 la scadenza dell’obbligo vaccinale per il personale esercente le professioni sanitarie, per i lavoratori impiegati in strutture residenziali, socio-assistenziali e socio-sanitarie nonché per il personale delle strutture di cui all’articolo 8-ter del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 ovverosia le strutture che effettuano attività sanitarie e sociosanitarie, allo stato fissata al 31 dicembre 2022. “Inoltre, con specifico riguardo alla categoria degli esercenti le professioni sanitarie, la vigente misura della sospensione dall’esercizio della professione, non si ritiene più giustificata né proporzionata al mutato quadro epidemiologico. Peraltro, il reintegro del menzionato personale contrasta la grave carenza di personale sanitario che si registra sul territorio”, si legge nella relazione illustrativa.
Inoltre l’’entrata in vigore del decreto legislativo che attua la riforma Cartabia del processo penale slitta al 30 dicembre 2022. È quanto si legge nella bozza di decreto-legge all’esame del Consiglio dei ministri. “L’intervento – è scritto nella relazione illustrativa – si giustifica per la riscontrata necessità di approntare misure attuative adeguate a garantire un ottimale impatto della riforma sull’organizzazione degli uffici. Il differimento consentirà, inoltre, una analisi delle nuove disposizioni normative, agevolando l’individuazione di prassi applicative uniformi ed utili a valorizzare i molti aspetti innovativi della riforma. In ogni caso, il rinvio dell’entrata in vigore è contenuto entro la data del 30 dicembre 2022, in quanto si tratta di un lasso di tempo certamente sufficiente ai fini indicati e che permette di mantenere gli impegni assunti in relazione al Pnrr”.
Durante la riunione potrebbero anche essere nominati i sottosegretari.