• Aprile 19, 2024

International Journal of Dermatology: “Alopecia areata a seguito di vaccinazione COVID-19: autoimmunità indotta da vaccino”?

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In questa lettera scritta da alcuni medici italiani, i mittenti si interrogano slla possibile correlazione tra la vaccinazione mRNA Covid ricevuta dal paziente in questione e l’insorgere dell’alopecia areata.

Ci sono migliaia di segnalazioni sul database VAERS di episodi di anomala perdita di capelli e alopecia successivi alla vaccinazione Covid.

Riportiamo integralmente il contenuto della letteraindirizzata all’International Journal of Dermatology :

Caro Direttore,

Segnaliamo un caso di un uomo di 80 anni che è venuto alla nostra attenzione per una perdita rapidamente progressiva di peli facciali 7 giorni dopo la somministrazione della prima dose del vaccino BNT162b2, un vaccino a mRNA contro SARS-CoV-2. Non aveva una storia personale o familiare di alopecia o autoimmunità. Prima della vaccinazione, un test sierologico COVID-19 e un test del tampone naso-orofaringeo hanno dato un risultato negativo. Durante la visita, abbiamo riscontrato un’area di perdita di peli della barba sulla guancia sinistra e sul labbro superiore con un concomitante coinvolgimento diffuso dell’intero cuoio capelluto, con un punteggio SALT del 65% (Fig. 1a-b); nessun altro settore è stato coinvolto. Un test di tiro ha dato un risultato positivo e i peli cadaverici e punti esclamativi sono stati notati al momento della tricoscopia (Fig. 1c), consentendo la diagnosi di alopecia areata (AA). Nessun miglioramento è stato osservato dopo l’applicazione topica di schiuma clobetasol; infatti, il paziente ha riportato un progressivo peggioramento della condizione dopo la seconda dose del vaccino. Alla visita di follow-up di 2 mesi, abbiamo osservato l’alopecia areata totalis (Fig. 1d) e abbiamo iniziato un’immunoterapia topica con acido squarico dibutilestere combinato con minoxidil topico al 5%. All’ultima visita di follow-up, 1 mese dall’inizio dell’immunoterapia, non è stato notato alcun miglioramento.

I dettagli sono nella didascalia che segue l'immagine

AA è una malattia autoimmune che porta alla perdita di capelli non cicatriziale. Sebbene la sua patogenesi sia complessa, la teoria più accreditata supporta il ruolo dell’infiammazione dei bulbi piliferi e la perdita del privilegio immunitario del follicolo pilifero.1 Mentre la predisposizione genetica contribuisce all’AA, come dimostrato da studi familiari, i fattori ambientali, come agenti infettivi, stress psicologico, dieta, farmaci e anche vaccini, possono agire come fattori scatenanti.2

Curiosamente, un forte legame tra particolari vaccini e malattie autoimmuni è stato stabilito solo in pochi casi. In letteratura, ci sono alcune segnalazioni di AA che si verificano dopo la somministrazione di diversi vaccini tra cui il virus dell’epatite B, il virus dell’herpes zoster, il Clostridium tetani, l’encefalite giapponese e il papillomavirus umano, forse a causa di una reazione ipersensibile in individui geneticamente predisposti.23 Per quanto ne sappiamo, solo quattro casi di AA derivanti dopo la vaccinazione COVID-19 sono stati descritti in letteratura45; tre di loro sono stati associati al vaccino AZD1222/ChAdOx1 e uno al vaccino BNT162b2; tutti si sono verificati in pazienti con una precedente storia di AA. Non escludiamo la possibilità che il nostro paziente abbia avuto un precedente cerotto non diagnosticato di AA, in conformità con i rapporti precedenti.

La tempistica del nostro caso suggerisce fortemente una potenziale connessione tra la somministrazione del vaccino BNT162b2 e la comparsa di AA diffusa. A nostro avviso, questo sembra corroborare l’ipotesi che la vaccinazione possa innescare una risposta autoimmune in individui predisposti. In effetti, sappiamo che le infezioni possono indurre l’autoimmunità in individui geneticamente predisposti alterando l’omeostasi immunitaria in modo che i meccanismi di regolazione immunitaria non riescano a sopprimere l’iperattivazione.3 Se consideriamo come funziona la vaccinazione e le somiglianze con un’infezione, sembra logico per noi postulare un meccanismo simile che si verifica qui. La prima dose può aver innescato la risposta autoimmune, mentre la seconda, eseguita su un sistema immunitario già sensibilizzato, può aver potenziato l’attacco autoimmune al bulbo pilifero, portando ad un marcato peggioramento della condizione. La nostra relazione non consente di trarre conclusioni definitive, ma rappresenta un punto di partenza per studi futuri per un’adeguata valutazione su questo tema attuale di primaria importanza.

LEGGI LA LETTERA: Alopecia areata following COVID‐19 vaccination: vaccine‐induced autoimmunity? – May Lee – – International Journal of Dermatology – Wiley Online Library

Jada Pinket , moglie di Will Smith, combatte da anni con l’alopecia areata, ma per qualche motivo sembra essere peggiorata proprio negli ultimi mesi.

«La causa più accreditata alla base della sua insorgenza è quella autoimmune-cellulomediata, per cui vengono colpite proprio le nuove radici in anagen (fase di crescita del capello) interrompendone la crescita e creando una o più aree glabre». A differenza della cosiddetta alopecia androgenetica che causa un diradamento dei capelli, quindi, in questo caso il sistema immunitario attacca i follicoli piliferi, causando la caduta di ciocche di capelli.

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