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“Se ci saranno blocchi di strade, saremo spietati”, ha dichiarato una fonte della polizia all’AFP.
La capitale in attesa. Con l’avvicinarsi del “convoglio della libertà”, ispirato al canadese “Freedom Convoy”, Parigi si sta organizzando per preparare l’arrivo dei manifestanti i cui assembramenti sono stati vietati dalla prefettura a causa dei “rischi di disturbo dell’ordine pubblico”.
Giovedì 10 febbraio, è stato annunciato un “dispositivo conseguente” di 7200 poliziotti e gendarmi mobilitati nella capitale per tutto il fine settimana.
“Le forze dell’ordine hanno ricevuto istruzioni ferme e saranno in grado di proiettarsi su possibili tentativi di blocco”, ha scritto giovedì sera su Twitter la prefettura.
“Se ci saranno blocchi stradali, saremo spietati. È probabile che il conto sia salato (…) Abbiamo macchine di sollevamento per rimuovere i veicoli “, ha dichiarato una fonte della polizia all’AFP.
Interrogato giovedì sera su LCI, il ministro dell’Interno ha dichiarato che le manifestazioni saranno autorizzate ma “all’interno di un quadro giuridico accettabile da tutti”. “Se le persone vogliono protestare normalmente, possono farlo. Se vogliono bloccare il traffico, interverremo (…)”, ha affermato Gérald Darmanin.
Da parte loro, i manifestanti, che protestano contro il pass vaccinale ma hanno anche richieste sociali come il rincaro dei prezzi, sono determinati ad arrivare nella capitale nonostante il divieto. “Abbiamo organizzato tutto questo abbastanza a lungo (…) Andremo nella capitale, qualunque cosa accada“, ha dichiarato all’AFP Adrien Wonner, un 27 enne dei “gilet gialli” che partirà dalla Normandia.
Diversi convogli ispirati alla protesta nata in Canada sono partiti mercoledì da Nizza, Bayonne o Perpignan e altri continuano a partire .
Tutti i manifestanti hanno in programma di incontrarsi a Parigi venerdì sera e poi unirsi a Bruxelles per una “convergenza europea” lunedì 14 febbraio. Tuttavia, le autorità in Belgio hanno deciso di negare loro l’accesso a Bruxelles perché non lo hanno formalmente richiesto.
Il prefetto Didier Lallement ha ricordato che l’ostruzione del traffico è punibile con due anni di reclusione e che l’organizzatore di “una manifestazione vietata” rischia sei mesi di carcere e una multa di 7.500 euro. “I partecipanti saranno verbalizzati”, ha insistito la prefettura.