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Come avevamo segnalato nei giorni scorsi (leggi nostri articoli Il probabile nuovo Ministro che vuole Fratelli d’Italia: “vaccinatevi con le buone o lo faremo con le cattive!” e l’articolo di ieri Il possibile Ministro in quota Fratelli d’Italia contro i non sierati: “Per loro ci vorrebbe un test psichiatrico nei concorsi!”) l’ex magistrato veneto Carlo Nordio, fortemente voluto da Giorgia Meloni ed eletto alla Camera in Fratelli d’Italia nel collegio di Treviso, è il nuovo Ministro della Giustizia.
Nei mesi scorsi, oltre ad aver chiesto un test psichiatrico nel mondo del lavoro per i non vaccinati, ha più volte espresso apprezzamenti sulle misure del governo Draghi contro i non vaccinati e chiedeva di modificare le carte di identità elettroniche ed inserire il green pass per un controllo totale e permanente.
In una lettera al Direttore de Il Gazzettino il 21 aprile 2021, Nordio chiedeva l’esclusione dei non vaccinati da qualsiasi locale al chiuso, già oltre tre mesi prima dell’introduzione del green pass.
Scriveva Nordio: “Caro Direttore, mi spoglio del mio gradevole compito di commentatore, perché non riesco a capire una cosa. Il governo consente la riapertura dei ristoranti pranzo e cena purché all’aperto. Nelle nostre bellissime città venete questi locali sono pochi, e comunque esposti ai capricci delle intemperie che, in questa stagione, particolarmente mutevoli. Domanda: poiché una buona dose di anzianotti e non solo è già protetta dal vaccino, perché non consentire la prenotazione anche all’interno, previa esibizione del certificato medico? Si risponde: perché il vaccinato può – almeno sembra – contagiare. Già. Ma se consenti l’accesso solo ai vaccinati, per definizione non contagi nessuno. Ho una grande stima nella razionalità del presidente Draghi (un po’ meno in quella di altri ministri) e quindi la colpa è mia”.
Nel dicembre del 2020, appena messi in commercio i vaccini, Nordio già proponeva di inserire il certificato vaccinale nei documenti di identità, per un controllo generale e senza limiti.
Si legge nella rubrica PAY de Il Gazzettino del 31 dicembre 2020:
“Regole – Il vaccino sulla carta d’identità
Qualche giorno fa Carlo Nordio ha scritto sul Gazzettino che se pure sia giusto non poter imporre agli italiani l’obbligo vaccinale, tuttavia un Governo organizzato ed efficiente, a fronte dell’indiscutibile pericolo della vita, dovrebbe essere in grado di emanare delle regole di comportamento, anche a prezzo di qualche voto. Ebbene, così come accade per la patente di guida (senza la quale non è consentito condurre veicoli), chiunque intenda in Italia avvalersi del trasporto pubblico (acqua, cielo e terra), o pensi di accedere a stadi, teatri, cinema, palestre, centri commerciali o alberghi e ristoranti, dovrà essere munito di certificazione di avvenuta vaccinazione (magari grazie ad uno speciale annullo da inserire nella carta d’identità, così per evitare facili falsificazioni) da esibire a semplice richiesta”.