• Aprile 20, 2024

Nessuna multa ai non vaccinati over 50: in tilt il sistema di segnalazione

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Come riporta La Stampa, dopo oltre un mese dall’entrata in vigore dell’obbligo vaccinale per gli over 50, le multe sono pari a zero. Colpa di sistemi informatici che non funzionano, delle lungaggini burocratiche e del percorso a ostacoli disegnato dal decreto del 7 gennaio, che quell’obbligo ha introdotto.

La macchina si è inceppata da subito. La procedura messa in piedi dal decreto prevede infatti che i nominativi degli inadempienti vengano rilevati dal Sistema Tessera Sanitaria gestito dalla società informatica del ministero del Tesoro, la Sogei. Che a sua volta avrebbe dovuto incrociarli con quelli della banca dati dell’anagrafe vaccinale nazionale, alimentata dalle Regioni. In più sulla tessera sanitaria si sarebbero dovuti registrare i certificati di avvenuta guarigione dal Covid, trasmessi da medici di famiglia e Asl. Un incrocio di dati che deve aver mandato in tilt la nostra sanità ancora poco alfabetizzata da un punto di vista digitale, tanto che ad oggi nessun nominativo di over 50 inadempienti è stato trasmesso ad Equitalia. «Noi in tutta questa procedura abbiamo solo il ruolo di postini», tengono a far sapere quelli dell’Agenzia riscossione. E così ora ci si avvicina alla beffa, perché il 15 giugno scade l’obbligo vaccinale per gli over 50 e probabilmente nemmeno per quella data sarà possibile sanzionare. Il contorto iter amministrativo prevede infatti che, una volta ricevuto l’elenco degli inadempienti, Equitalia trasmetta via mail o per mezzo della Pec la cartella esattoriale da 100 euro. A quel punto, se per errore non si è tenuto conto dell’avvenuta guarigione dal Covid da non più di sei mesi o se il multato ha un’esenzione sanitaria attestata da un certificato medico, questi ha 10 giorni di tempo per inviare la relativa documentazione alla Asl. La quale dovrà trasmettere il tutto all’Agenzia di riscossione. Se non lo farà sarà la stessa Agenzia ad emettere entro altri 180 giorni un nuovo avviso di addebito. Che a quel punto arriverebbe a giochi oramai conclusi. Anche se – fanno sapere da Equitalia, «il pagamento sarebbe comunque dovuto anche nel caso non venisse ulteriormente prorogato l’obbligo vaccinale».

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