• Aprile 23, 2024

Sei chef italiani morti per malore improvviso negli ultimi giorni tra cui un diciannovenne colpito da aneurisma

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In pochi giorni almeno sei cuochi italiani sono morti per malore improvviso.

Il più giovane, Michele Monte, 19 anni, è morto martedì 22 novembre. Residente ad Arpaia (Benevento), lavorava come cuoco presso il ristorante ‘Peskando’ di Santa Maria a Vico. I funerali si sono svolti giovedì 24 novembre.

Michele Monte aveva avuto un malore improvviso la settimana precedente, colpito da aneurisma cerebrale e ricoverato d’urgenza all’ospedale di Caserta. La comunità del piccolo paese al confini col Casertano si è stretta attorno alla famiglia del giovane cuoco che lavorava da poco presso un ristorante di Santa Maria a Vico assieme al fratello. Il suo sogno era quello di diventare un bravo chef e lo stava realizzando. Struggenti e commoventi le fasi delle esequie. La bara bianca che arriva in chiesa, una bara bianca che racchiude tutti i sogni del mondo. Le parole di don Giovanni che, attraverso il Vangelo ha cercato di lenire lo strazio che stanno vivendo la mamma, il papà, il fratello Agostino, i familiari e gli amici. Alla fine, dopo l’uscita della bara sono state fatte volare dei colombi bianche nel cielo.

Un secondo giovane chef campano era morto qualche giorno prima. Guglielmo Adiletto, 36 anni, originario di Monterusciello, frazione di Pozzuoli, è stato ucciso da un malore improvviso che non gli ha lasciato scampo, mentre era per lavoro in Olanda. Guglielmo lavorava nel bergamasco come chef e sembra che proprio durante la trasferta di lavoro sia avvenuta la tragedia.

Anche sui social, sono tanti i messaggi per lui. Un suo amico scrive: “Io ti voglio ricordare così allegro come sempre ma soprattutto spensierato! Impossibile dimenticare tutte le nostre esperienze, sei stato un punto fondamentale nella vita di tantissime persone ed io in primis devo tantissimo a te… Sei sempre stato un amico eccezionale oltre che essere stato il mio datore di lavoro… Persone come te ne nascono veramente poche… Ci hai lasciato senza parole Ti voglio bene cumpagn mi”.

Un terzo giovane chef è venuto a mancare per malore improvviso la notte tra martedì 22 e mercoledì 23 novembre. Si tratta della chef umbro Renato Manuele, 48 anni, molto conosciuto nella zona del Trasimeno. Formatosi professionalmente a Roma, era tornato in Umbria – a Sant’Arcangelo di Magione (Perugia) – per vivere sulle sponde del lago e rappresentare uno dei cardini del progetto culinario messo in campo dalla Cooperativa pescatori del Trasimeno, ovvero ‘La locanda dei pescatori’ a Sant’Arcangelo di Magione. 

Un quarto chef è morto mercoledì 23 novembre. Maurizio Baratto, notissimo chef trevigiano, cuoco e titolare di CocosCatering, è stato colpito da un malore improvviso che l’ha strappato all’affetto dei suoi cari a soli 61 anni mentre era in vacanza in Egitto. Mercoledì sera la Farnesina ha informato i familiari di quanto era accaduto. Dalle prime ricostruzioni sembra che Baratto si sia sentito male dopo pranzo, sulla spiaggia del villaggio turistico dov’era già stato in vacanza. Proprio in questi giorni si era preso un periodo di vacanza per staccare dal lavoro. Era in ottima salute e nulla sembrava poter far presagire quanto accaduto. Tornato in spiaggia dopo un bagno in mare, il 61enne si è sentito male all’improvviso. Sul posto si sono precipitati i soccorsi che hanno portato Baratto in ospedale ma per lui non c’era ormai più nulla da fare. Conosciuto e stimato da moltissime persone, aveva portato il suo servizio di catering alla Mostra del cinema di Venezia e al Teatro del Pane di Villorba. A piangerlo oggi la moglie Maria Cristina, le figlie Ada e Olga, il nipote Lorenzo e mamma Marisa oltre a tantissimi colleghi e amici ancora sotto choc per quanto accaduto. L’anno prossimo Maurizio sarebbe andato in pensione. Il rientro della salma in Italia non avverrà prima di un paio di settimane.

Oggi, domenica 27 novembre, è stata pubblicata la notizia di un quinto decesso per malore improvviso dello chef Gianni Rebesan che lavorava alla trattoria alpina di Pian della Mussa, comune di Balme (Torino).

“Jhonny, com’era scherzosamente chiamato, è purtroppo mancato per un malore improvviso. Era una persona gentile e dalla spiccata simpatia ma soprattutto era un bravo chef, capace di far fronte ai numeri considerevoli di clienti che si accalcavano nelle domeniche d’estate e abile nel rispondere alle esigenze più raffinate della tradizione culinaria”, lo ricorda Gianni Castagneri, sindaco di Balme e fino allo scorso anno ristoratore al Pian della Mussa.

Rebesan era conosciuto dal territorio, da chi lo viveva e da chi ci passava per amirare le meraviglie del Pian della Mussa. Decine sono stati nei giorni scorsi i commenti di cordoglio sui social network.

“Non dimenticherò mai la stagione fatta insieme al Pian della Mussa, eri una persona seria, corretta, onesta ed un gran cuoco, probabilmente il migliore con cui ho lavorato! Che tristezza” scrive un conoscente su Facebook. Chi lo conosce, in generale, lo ricorda come “sempre di buon umore”, “cordiale” e “professionale”.

Infine, poche ore fa la notizia della morte per malore improvviso di un sesto giovane chef.

Stava preparando la sala del suo ristorante in attesa dei clienti, come faceva ogni giorno ormai da anni, quando è crollato a terra all’improvviso, privo di sensi. Marco Delaini, 48 anni, titolare della trattoria Fornico di Gargnano, in provincia di Brescia, è deceduto a causa di un malore improvviso. Quando l’uomo è stato visto crollare a terra è stato lanciato subito l’allarme: purtroppo però non c’è stato nulla da fare, l’infarto è risultato fatale. A darne l’annuncio è la moglie Giada, madre di Lorenzo e Isac, che piangono il loro amato padre. Ma a piangerlo sono anche numerosissimi amici e clienti del ristorante di Gargnano dove Marco lavorava con passione. Ottimo cuoco, ma anche bravissima persona, che si faceva volere bene per il suo modo di essere, sempre gentile e affabile con chi gli stava vicino. I funerali si svolgeranno a Pieve di Tremosine lunedì 28 novembre alle ore 15.

In suo ricordo è stata aperta una raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe. In poche ore è stato superato l’obiettivo dei 3mila euro. Soldi che andranno a finanziare il progetto di “riqualificazione del teatro dedicato a Don Fausto, parroco della sua e della nostra infanzia, presso l’oratorio di Pieve di Tremosine”, comprando un nuovo sipario per il palco. Così facendo, scrivono gli amici, “rimarrà ancora più vivo il suo ricordo nel luogo che lui amava e che siamo sicuri avrebbe voluto continuasse ad essere il centro di una comunità unita, attiva e solidale”.

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