Migliaia di pubblicazioni scientifiche e casi clinici peer-reviewed da consultare
Scrive su Facebook lo scorso 6 novembre Tayla Mundt, 22enne residente a Denison, nello Stato di Victoria (Australia):
“Il 25 agosto ho ricevuto il vaccino Pfizer Covid-19 per poter mantenere il mio lavoro. Due settimane dopo la mia frequenza cardiaca a riposo è passata da 60 a 100 bpm. Due settimane dopo ho avuto una grave infezione di tonsillite di grado 3-4 (pus, ulcere e tonsille sanguinanti). E’ stato tutto molto veloce, questi sintomi sono comparsi tutti in 3 ore. Primo accesso in ospedale. Sono stata subito mandata a casa con antibiotici e mi è stato detto che entro 48 ore la mia frequenza cardiaca sarebbe tornata alla normalità.Dopo 48 ore la mia frequenza cardiaca era ancora alta, quindi sono andata in un altro ospedale, dove mi hanno detto che ero disidratata, mi hanno idratato per via orale, mi hanno dato del cortisone e mi hanno mandato via con le parole “la frequenza cardiaca scenderà tra un paio di giorni”. Mi è anche stato detto che è normale per una ragazza di 22 anni avere una frequenza cardiaca a riposo a 110 anche se sapevo che non era normale per me. Due giorni dopo ho preso un appuntamento con il mio medico dove ha fatto un ECG e mi ha anche messo un cardiofrequenzimetro per 24 ore. Il monitor ha mostrato che avevo una frequenza cardiaca a riposo a circa 110-130. Mi ha chiesto un’eco che sono riuscita a avere solo per una settimana dopo. Durante il tempo di attesa per fare l’eco avevo finito i miei antibiotici, ma poi i miei piercing all’orecchio che avevo da un anno hanno iniziato a divampare con il pus. Un altro accesso in ospedale dove ho aspettato nella sala d’attesa con altre 5 persone che avevano oppressione toracica, mancanza di respiro e frequenza cardiaca elevata, avevano tutti circa la mia età di 20-30 anni e in precedenza avevano appena fatto il vaccino contro il covid. Ho aspettato dalle 19:30 alle 2 del mattino per vedere un dottore. Intendiamoci, per tutto questo tempo ho avuto ancora sintomi di oppressione toracica, mancanza di respiro, alta pressione sanguigna, alta frequenza cardiaca e una sensazione di vertigini quando mi alzo. Nella visita hanno fatto una radiografia del torace e gli esami del sangue, ma sono giunti alla conclusione che era solo tutta ansia. Mi hanno dato un diazepam (psicofarmaco) e mi hanno mandato via. Era il 5 ottobre e ora è il 6 novembre. Dopo essere stata licenziata e consultato molti medici e specialisti, fino ad oggi non riescono ancora a trovare nulla per una precisa diagnosi. Ho persino chiesto a un dottore di dirmi che non c’erano più test che potevano fare anche se avevo fatto solo un paio di esami del sangue, un’ecografia e una radiografia. Non lavoro da 6 settimane e ho ricevuto il vaccino contro il Covid-19 per non perdere il lavoro, ma ora sono senza soldi a causa degli effetti collaterali del vaccino. Continua a frustrarmi il fatto che nessuno creda che ci siano persone là fuori con reazioni avverse al vaccino. Non mi è stato ancora diagnosticato nulla, ma ho ancora oppressione toracica, mancanza di respiro e una frequenza cardiaca a riposo di 110. Prima del vaccino andavo in palestra 5 volte a settimana e mantenevo una buona salute cardiaca. Da allora non sono più me stessa. La mia salute mentale è drasticamente peggiorata e anche la mia fiducia nel sistema sanitario. Quando c’è il rischio di un trattamento medico, dovrebbe sempre esserci una scelta, qualunque cosa accada. L’unico motivo per cui scrivo questo oggi è diffondere più consapevolezza e sperare che nessun altro debba passare quello che sto passando io. Per chiunque stia attraversando esattamente la mia situazione, non sei solo perché ci sono centinaia/migliaia di altre persone là fuori esattamente come me. In infermieristica ci viene sempre insegnato a tutelare la qualità della vita di una persona e in questo momento posso dire che non ho qualità della vita, di vita come questa. Non sarò più messa a tacere.
Sono più che felice che le persone condividano il mio post, voglio essere ascoltata”
