• Aprile 30, 2024

Un altro decesso improvviso in gara ieri domenica 13 novembre. E’ la terza corsa con bilancio drammatico

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Dopo la morte della 27enne durante la Marathon du cognac sabato 12 novembre (leggi il nostro articolo “Muore improvvisamente 27enne durante la storica gara di sabato 12 novembre”) e la drammatica 20 chilometri di ieri Behobia-San Sebastián con 3 arresti cardiaci e 125 malori improvvisi (leggi il nostro articolo “Dramma nella classica 20 Km. E’ record di malori! Tre infarti e 125 malori improvvisi domenica 13 novembre”) , si registra un altro decesso improvviso in gara.

E’ successo ieri domenica 13 novembre alla Mezza Maratona di Malaga in Spagna.

La TotalEnergies Malaga Half Marathon è stata funestata questa domenica dalla morte di uno dei suoi concorrenti, il norvegese Helge Arnfinn Holmen, veterano delle corse, che aveva già partecipata alla competizione in passato dal 2019.

L’uomo, 58 anni, dopo aver completato la gara con un record di due ore, otto minuti e 59 secondi, è improvvisamente crollato a terra dopo aver tagliato il traguardo colpito da arresto cardiorespiratorio.

L’atleta aveva la residenza a Oslo e un lavoro come dirigente presso un’azienda finlandese di servizi e software, Tietoevry, che offre servizi di ingegneria. È stato subito soccorso dai medici delle due unità mobili della Croce Rossa che facevano parte dell’organizzazione e su di lui sono state eseguite manovre di rianimazione cardiopolmonare (RCP). Nonostante l’esecuzione della RCP avanzata, il corridore è morto. Gli organizzatori, con l’aiuto del Consolato norvegese, hanno cercato di contattare i parenti.
La trentunesima edizione della Mezza Maratona di Malaga, partita nei dintorni dello stadio Ciudad de Málaga e con arrivo al suo interno, ha avuto circa 5.500 partecipanti e si è svolta fino ad allora con una magnifica organizzazione, e anche il keniota Kiptoo Chumo aveva ottenuto il record della gara. Tuttavia, il malore improvviso ha oscurato l’esito della competizione nel momento in cui c’era ancora un numero significativo di atleti che doveva raggiungere il traguardo. L’atmosfera nello stadio Ciudad de Málaga era già diversa, senza la musica e con un’ambulanza che allertava i podisti.
La gara prevedeva un piano di sicurezza superiore a quello richiesto in questo tipo di eventi, con un presidio sanitario avanzato al traguardo, otto unità di terapia intensiva, quattro supporti vitali avanzati e quattro supporti vitali di base, due veicoli di supporto 4×4. In totale 9 medici, 10 infermieri e 14 addetti al primo soccorso, 20 tecnici del pronto soccorso e un coordinatore.

Il Comune, inoltre, ha attivato il gruppo psicosociale della Protezione Civile affinché sia ​​esso che il gruppo di orientamento psicologico e sostegno dell’organizzazione dell’evento potessero assistere i parenti del defunto.

Nel corso della gara, un altro partecipante è stato trasportato in ambulanza all’ospedale clinico universitario Virgen de la Victoria di Malaga per un malore improvviso.

La morte dell’atleta norvegese è un dramma che difficilmente trova precedenti nelle corse della zona. L’unico episodio era accaduto nel 2019 durante la “Carrera Urbana” di Malaga. Un partecipante di 30 anni di Melilla, Jesús Millán García, si era sentito male nel tratto finale della gara, nella zona dei Capuchinos, e non ha potuto essere rianimato nemmeno con cure mediche immediate.

FONTE

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