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E’ l’ottavo giorno della “vaccinazione intensiva”, dopo l’introduzione del pass vaccinale.
Sempre nella città di Sfax, nella giornata di oggi alcuni cittadini hanno organizzato un sit-in di protesta davanti alla sede della provincia, durante il quale hanno espresso il loro rifiuto alla “vaccinazione obbligatoria” e hanno invitato il Presidente della Repubblica a ritirare immediatamente il decreto n. 1 che impone la vaccinazione ai tunisini.
Alcuni dei manifestanti, professori universitari e ricercatori, hanno denunciato che queste vaccinazioni covid sono “tossine sperimentali testate sull’uomo e rappresenteranno una minaccia per l’umanità a medio e lungo termine”.
Inoltre, denunciano che le aziende produttrici hanno ottenuto di non essere responsabili dei risultati e conseguenze del vaccino in accordo con le più grandi organizzazioni e paesi del mondo.
Uno di dei manifestanti ha denunciato: “Come posso accettare di sottoporre il mio corpo ad una vaccinazione quando i suoi produttori ne ignorano i risultati e le complicazioni?” Ha aggiunto: “I componenti del vaccino sono stati fabbricati secondo il virus “Wuhan”, mentre ora siamo nella fase della variante “Omicron”. Perchè dovrei sottopormi a questo esperimento scientifico?”
Durante questo sit-in, i manifestanti hanno sollevato striscioni con la scritta “No alla vaccinazione obbligatoria”, “Tunisini contro la vaccinazione obbligatoria”, “È mio diritto rifiutare”, “Non siamo topi da laboratorio”.
Una madre di Sfax ha pubblicato oggi in un video sui social la sua drammatica testimonianza. In questi giorni di “vaccinazione intensiva”, suo figlio, un giovane atleta di 22 anni che godeva di ottima salute, è morto improvvisamente dopo il vaccino.