• Aprile 26, 2024

Un consigliere comunale interroga il sindaco: quanti decessi in città nei giorni successivi al v.? Una richiesta da riproporre in ogni Comune

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Un consigliere comunale di Dresda, l’elegante capitale del Land tedesco della Sassonia, ha chiesto nei giorni scorsi al sindaco quanti abitanti di Dresda sono morti nei giorni successivi al v. Sarebbe utile che questa richiesta venisse effettuata anche da consiglieri comunali in tutta Italia per ottenere maggiore chiarezza su quanto sia successo nei mesi scorsi.

Il sindaco Dirk Hilbert del Partito Liberale Democratico ha risposto alla domanda del consigliere comunale del partito Alternative für Deutschland Heiko Müller con alcuni dati reperiti dall’Istituto Paul Ehrlich.

Secondo l’amministrazione comunale, in un anno, fino a metà novembre 2022 erano disponibili informazioni sulla v. solo per 269 decessi sui 1.809 decessi registrati. Di questi, 19 abitanti di Dresda sono morti entro 30 giorni dalla v. La maggior parte di loro – 16 – è morta nel quarto trimestre del 2021 e tre persone nel primo trimestre del 2022, tutti durante il periodo della campagna del richiamo. Si tratta del 7,06% dei 269 decessi esaminati.
Una connessione causale tra v. e morte non è mai stata dimostrata, sottolinea però il sindaco Hilbert. “Inoltre, non è possibile capire nei singoli casi se le persone citate siano morte per effetti collaterali della v. o per un’altra causa o in conseguenza di malattie pregresse”. Le informazioni sul quadro clinico sono infatti disponibili solo in pochi casi.

“Tutti i decessi sono registrati ?”, chiedeva il consigliere comunale dell’AfD Müller, che voleva sapere come vengono registrati questi casi, ovvero se i dati vengono segnalati correttamente. Hilbert esclude un possibile insabbiamento: “La documentazione del caso e, se sono disponibili, informazioni sulla vaccinazione, i dati disponibili – data della vaccinazione, vaccino, se noto – sono registrati nella procedura specialistica”. Nel caso di report sui decessi, questi saranno controllati di conseguenza. Poi viene segnalata la data del decesso e, in caso di malattie pregresse, le informazioni cliniche. “Sulla base di queste informazioni, è possibile effettuare un’analisi specifica dei dati”, ha aggiunto Hilbert.

Secondo l’amministrazione comunale, tutti i dati sui casi vengono ovviamente trasmessi quotidianamente al Robert Koch Institute (RKI). Questo vale per sia per la data di segnalazione della malattia, per le date degli esami, il giorno del decesso e le date delle v., se queste sono a disposizione del dipartimento sanitario. “Non esiste un messaggio automatico di alert del tipo: ‘Attenzione, decesso di soggetto recentemente v.'”, sottolinea Hilbert. C’è sempre una relazione temporale tra la v. e la morte. Tuttavia, il Paul-Ehrlich-Institut sottolinea: “Se vengono v. persone anziane o persone con gravi malattie pregresse e un aumentato rischio di morte, allora ci sarà un certo numero di decessi che si verificano poco dopo la v., ma senza essere causalmente associati”.

Secondo il Robert Koch Institut, finora non è stata identificata alcuna connessione causale tra vaccinazione e decessi. Confermati invece gli effetti collaterali del vaccino di Astrazeneca. Nel 2021 ci sono stati casi di trombosi in Germania, anche al cervello. Alcuni di questi sono stati fatali. Tuttavia, questo v. non è stata somministrato in Germania dal dicembre 2021.

Il consigliere comunale Müller, lui stesso non vaccinato, non è molto soddisfatto della risposta dell’amministrazione comunale. Parla di una fiducia danneggiata che deve essere ricostruita accertando il numero di morti.
In Sassonia, come riporta il portale di news Sächsische.de, non è mai stato vietato l’accesso agli ospedali o agli studi medici fino alla scadenza della vaccinazione obbligatoria alla fine del 2022.

FONTE

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