Migliaia di pubblicazioni scientifiche e casi clinici peer-reviewed da consultare
Dopo le ultime indicazioni da parte delle Autorità francesi e tedesche che sconsigliano il vaccino Moderna agli under 30 per il rischio miocarditi, pochi minuti fa il Chief Medical Officer della società americana Paul Burton è intervenuto un briefing per la stampa.
“Un piccolo incremento nei casi di miocardite è stato visto” tra gli effetti collaterali dopo la somministrazione del vaccino covid Moderna, rispetto a quello di Pfizer/BioNTech, “nei maschi da 12 a 29 anni”. Questa osservazione “riguarda il ciclo di vaccinazione primario e non la dose booster”. L’aumento di miocarditi “non è stato osservato nelle femmine”, e questo fa pensare che “il testosterone potrebbe essere un fattore che contribuisce” a determinare questo “raro effetto collaterale”.
Le miocarditi, ha proseguito Burton, “sono state identificate come un raro effetto collaterale dei vaccini a mRna e per il vaccino Spikevax (mRna-1273) alcune autorità sanitarie hanno notato che ha un rischio leggermente più alto di miocarditi” nei 12-29enni, “comparato a Bnt162b2”, cioè Comirnaty di Pfizer/BioNTech. Questo eccesso di miocarditi è stato osservato nei maschi di 12-29enni con una differenza tra i due prodotti pari a “circa 10 casi per 100mila vaccinati”: i dati mostrati da Burton arrivano dalla Francia e nel report si segnalano 13,3 casi di miocarditi in eccesso su 100mila immunizzati con Moderna, contro 2,7 casi/100mila per Comirnaty. Sopra i 30 anni il dato delle miocarditi crolla con entrambi i vaccini a mRna (nei 30-50enni l’eccesso di miocarditi si limita a 2,7 casi per 100mila immunizzati con Moderna e 0,5 casi/100mila con Pfizer).
“Data l’efficacia del vaccino” che, secondo l’Istituto norvegese di sanità pubblica “sembra fornire una protezione in qualche modo maggiore rispetto a Comirnaty contro forme lievi e gravi di Covid causate dalla variante Delta”, Moderna “ritiene che il rapporto tra benefici e rischi sia molto positivo”.