• Aprile 26, 2024

L’Agenzia europea autorizza il nuovo siero anti-dengue. L’ultimo venne sospeso dopo la morte di 14 bambini

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Il comitato per i medicinali per uso umano dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) ha adottato un parere positivo per il vaccino dengue tetravalente (vivo, attenuato) Takeda, utilizzato per prevenire la malattia causata dai sierotipi del virus dengue 1, 2, 3 e 4 nelle persone a partire dai quattro anni di età.

La dengue è una malattia tropicale trasmessa dalle zanzare causata da quattro tipi di virus, che porta a sintomi lievi simili all’influenza nella maggior parte delle persone, anche se un piccolo numero di pazienti sviluppa una malattia grave, con emorragie potenzialmente fatali e danni agli organi.

L’ultimo vaccino anti-dengue, il Dengvaxia della Sanofi Pasteur venne sospeso dal commercio dopo 14 decessi di bambini vaccinati nelle Filippine.

L’azienda farmaceutica, dopo i decessi sospetti, il 29 novembre 2017, rilasciò una dichiarazione in cui affermava che il loro vaccino contro la dengue, Dengvaxia, rappresentava un rischio per le persone vaccinate senza una precedente infezione da dengue.

La denuncia della morte dei bambini, di cui tre nell’isola di Luzon, arrivò dalla organizzazione non governativa Volunteers Against Crime and Corruption, che ha avanzò il sospetto di una connessione con la vaccinazione con Dengvaxia, avvenuta in precedenza: i decessi, infatti, erano avvenuti a causa di una nuova e grave infezione del virus della malattia di dengue.

Nelle Filippine quasi 734mila bambini dai 9 anni in su avevano ricevuto una dose del vaccino Dengvaxia nell’ambito di un programma di immunizzazione di quasi 70 milioni di dollari. Già nel 2016 l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) aveva diffuso un documento in cui metteva in guardia sul fatto che la vaccinazione avrebbe potuto “essere inefficace o addirittura aumentare il rischio di future ospedalizzazioni per malattia di dengue di gravità superiore in coloro che sono sieronegativi al momento della prima vaccinazione, indipendentemente dall’età”.

Il Governo filippino decise così di avviare un’indagine per truffa ai danni della salute pubblica e di sospendere la campagna di vaccinazioni contro la malattia di dengue dopo che la casa produttrice di Dengvaxia, sulla base dei risultati degli ultimi studi sull’efficacia e la sicurezza a lungo termine del vaccino, aveva raccomandato alle autorità sanitarie dei Paesi acquirenti di modificare le raccomandazioni per l’utilizzo del farmaco, per somministrarlo solamente a coloro che erano già stati esposti in precedenza al virus della febbre di dengue.

D’altra parte, durante i sei anni di osservazione, era emerso invece che nella popolazione vaccinata che non aveva contratto infezioni in precedenza si erano registrati casi di malattia di dengue più gravi, con anche manifestazioni emorragiche.

Un senatore filippino, Joel Villanueva, chiese di procedere legalmente nei confronti della società: “Sanofi deve assumersi la propria responsabilità per il rilascio azzardato di farmaci senza che siano stati effettuati studi clinici completi e appropriati”.

Un altro senatore, Richard Gordon, accusò il governo precedente di aver “forzato il processo di approvvigionamento” e chiese l’avvio di un’indagine per determinare le responsabilità dei funzionari che avevano introdotto il programma di vaccinazione contro la dengue. I

Altri senatori hanno chiesero di verificare se altre morti fossero correlate o meno al vaccino.

“Nella commissione di inchiesta sul vaccino contro la dengue, ero seduto accanto ai genitori di un ragazzo di 8/9 anni, Lang Yung Bata, morto dopo che gli era stato somministrato il vaccino”, scrisse su Twitter il senatore Sonny Angara.

Il medico e blogger Stef dela Cruz espresse il suo sgomento per il fatto che i bambini filippini venissero usati come “cavie” per lo sviluppo del nuovo vaccino:

C’erano sufficienti controlli per garantire la sicurezza delle persone. Sfortunatamente, sono stati messi da parte per far sì che il vaccino venisse incluso nel ricettario, approvato per l’uso e acquistato ad un prezzo esorbitante che non è assolutamente proporzionato all’incidenza della malattia che avrebbe dovuto combattere.

Cosa dobbiamo fare come popolo ora che sappiamo che i nostri bambini sono indubbiamente diventati cavie per un esperimento presumibilmente corrotto, presentato ingannevolmente come programma di vaccinazione?

Cambiare etichette non è sufficiente. Il tutto è reso ancora più doloroso dalle dichiarazioni della stampa, che hanno preferito negare anziché puntare il dito ed esigere le scuse che ci sono dovute.

FONTE

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